Wikileaks, 17 nuove accuse contro Assange

    Sono passati ormai nove anni da quando Julian Assange, fondatore di Wikileaks, rese pubbliche delle informazioni riservate classificate dal Pentagono degli Stati Uniti e che gli aveva passato Chelsea Manning, ex analista militare. Il 47enne Assange è stato arrestato il mese scorso a Londra dopo 7 anni di asilo nell’ambasciata ecuadoriana con l’accusa di “cospirazione per commettere un’intrusione informatica per aver acconsentito a crackare la password di un computer riservato del governo Usa”. Ora però il fondatore di Wilileks è stato accusato di 17 nuovi capi d’imputazione legati alla violazione dell’Espionage Act, una legge promulgata nel 1917 per punire i traditori che passano informazioni ai nemici degli Stati Uniti. 

    Assange rischia l’ergastolo 
     

    Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha reso note le motivazioni che hanno portati ai nuovi capi d’imputazione per Assange: “Le sue azioni hanno messo seriamente a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e portato benefici ai nostri avversari – si legge nei documenti – “Assange, Wikileaks e Manning hanno condiviso l’obiettivo comune di sovvertire le restrizioni di legge sulle informazioni riservate”. Accuse che hanno generato diverse polemiche rispetto al precedente che si verrebbe acreare e che potrebbe minare la libertà di stampa. Assange aveva infatti divulgato le informazioni sensibili con l’aiuto del Guardian. Il fondatore di Wilileaks, qualora le accuse venissero confermate, rischia di 10 anni di carcere per ogni capo d’imputazione.