Salvini difende gli 80 euro di Renzi

    Nel corso di una partecipazione televisiva, Matteo Salvini difende gli 80 euro di Renzi e dalle sue parole si scatena una nuova bagarre politica. Durante la trasmissione tv ’Mattino 5’ su Canale 5 viene chiesto al vice premier e leader leghista Matteo Renzi di chiarire la sua posizione circa la possibilità di eliminare il bonus di 80 euro introdotto da Renzi e sul quale si è espresso con termini non esattamente lusinghieri il ministro dell’economia Giovanni Tria. La posizione di Matteo Salvini è chiara: il bonus non si elimina. “No. Non è all’ordine del giorno. Siamo al governo non per togliere, ma per dare”: così si è espresso il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

    Aggiornamento ore 08,08

    Il tema degli ottanta euro non è il solo attorno al quale si è espresso Matteo Renzi in questa giornata, presso gli studi di Mattino Cinque. In particolare la discussione è scivolata sulle imminenti elezioni europee. E su quelli che possono essere gli esiti e le conseguenze in seno al governo. “Lunedì al governo non cambia niente, perché si vota per l’Europa. Se ci danno forza cambiamo l’Europa finalmente. In Italia non cambia nulla: anche se la Lega vincerà, come sembra, non chiedo un ministro o una poltrona in più. E spero che i toni si abbassino”. 

    Salvini difende gli 80 euro di Renzi. E’ bagarre tra membri della maggioranza

    Ad ogni modo le continue frizioni all’interno della maggioranza hanno indotto tanti, specialmente tra le opposizioni, a ipotizzare crisi di governo. Le parti smentiscono, ma restano comunque divergenze di vedute su molti temi, ultimo dei quali ad esempio è quello degli ottanta euro di renziana memoria, appunto. Mentre nelle scorse ore Il ministro Giovanni Tria aveva suggerito una revisione del bonus definito “un provvedimento fatto male”, e confermato che sul Dl famiglia “non ci sono le coperture necessarie”, Salvini infatti lo smentisce in modo categorico, confermando pertanto le disparità di vedute complessive su coperture Dl famiglia e bonus renziano. “Non è vero” ribadisce Salvini. Il bonus resta. “Perché? Non è all’ordine del giorno. Tria lo ha detto? Non lo so, chiedetelo a lui”. E Giovanni Tria ci era andato giù duro, appunto, specie sull’assenza di fondi per il Dl Famiglia. Una ‘bomba’ per il M5S.
    Aggiornamento ore 11,17

    Le divergenza evidenti tra Tria e Salvini in merito ai fondi per DL famiglia (e sul bonus degli ottanta euro) vengono semplificate e sintetizzate da Luigi Di Maio il quale, in queste ore, è tornato a garantire come le coperture sul decreto Famiglia al contrario di quanto supposto dal ministro Tria “ci sono”, da momento che “nei prossimi mesi si implementerà un fondo che adesso costituirò per decreto, dal quale ogni 4 mesi si prenderanno i soldi avanzati dal reddito per aiutare le famiglie che fanno figli”. Di contro, però, mediando alle divergenze, Luigi Di Maio ci va coi piedi di piombo quanto alla tempistica, dal momento che per il vicepremier il decreto “non è un’iniziativa da approvare per forza entro domenica”, e non rappresenta dunque un manifesto elettorale per le Europee. “Dal ministro Tria ci aspettiamo soluzioni, non ostacoli. Non si nasconda dietro ai numeri, anche perché i numeri ci danno ragione”, attacca con durezza intanto Manlio Di Stefano, sottosegretario ’giallo’ agli Esteri, a cui le parole di Tria dunque non sono proprio piaciute. E intanto, come è noto, si apre un’altra pagina di discussione: quella dei tagli alle pensioni d’oro. Da giugno partirà il conguaglio dovuto al taglio della rivalutazione annuale delle pensioni per il 2019, per i casi superiori di tre volte il minimo (1.522 euro al mese) e applicato da aprile. Lo chiarisce l’Inps. “Nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019”, afferma in un comunicato l’istituto.
    Aggiornamento ore 16,31

    ds