Nella notte tra il 5 e il 6 maggio, un ordigno esplosivo è stato piazzato davanti alla sede degli Irriducibili della Lazio, storico gruppo ultras della curva biancoceleste. Lesplosione è avvenuta allAppio Tuscolano, in via Amulio, con una delle saracinesche del locale che è rimasta danneggiata dalla deflagrazione dellordigno. Immediato larrivo sul posto della Digos e della scientifica, che si sono messi subito a lavoro per provare ad accertare cosa abbia determinato la deflagrazione. Le ipotesi al momento conducono ad una bomba carta o un petardo, ma non si esclude nessuna pista. Davanti la sede degli Irriducibili sono stati trovati frammenti di plastica e metallo che potrebbero ricondurre ad un ordigno rudimentale.
Bomba contro sede Irriducibili: Movente politico
Sulla questione è intervenuto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, uno dei leader degli Irriducibili, che ai microfoni di Adnkronos non ha escluso un movente politico: Se vogliono tornare al terrorismo degli anni 70, a quel clima, noi siamo pronti. Anzi, io non vedo lora e di certo non ci tiriamo indietro”. Continua Diabolik: Siamo abituati a peggio – dice Piscitelli – paura mai, per carità; è chi ha messo la bomba che ha dimostrato di aver paura. E un atto vigliacco, fatto di notte: avrebbero potuto ferire chi dorme nei paraggi, in strada. Sanno dove stiamo, sanno dove abito e sanno bene che al di là di quella saracinesca cè una associazione che si occupa del sociale, dove non si fa politica. Noi andiamo allo stadio, fine. Poi, certo, siamo fascisti, gli ultimi fascisti di Roma, e non rinneghiamo nulla. Se andiamo per logica – spiega Diabolik – quanto accaduto si può ricondurre a quella situazione ma a quel punto, ripeto, non ci tiriamo indietro”. La situazione a cui fa riferimento Piscitelli è lo striscione esposto a Milano, nei pressi via Piazzale Loreto in cui veniva inneggiato Mussolini.