Ore tesissime in Venezuela laddove Maduro lancia un appello allesercito: è ora di combattere, sostiene il presidente coi toni perentori della sfida. E il Venezuela intero continua a tremare e a vivere nel terrore. L’appello di Maduro all’esercito è di quelli che fanno paura: “È ora di combattere“, tuona il presidente. E intanto Trump, corrobora la sua tesi: “Basta repressione”
Venezuela, Maduro chiama lesercito alla lotta. E intanto sale il numero delle vittime post scontri
Nel frattempo, però, è ulteriormente salito il numero delle vittime dei recenti scontri tra i sostenitori di Guaidò. E pari a 4 il bilancio delle vittime tra i fautori della svolta di Guaidò e i filo governativi, tra i quali due adolescenti di 14 e 16 anni e una donna di 27 anni uccisa con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Gravi, gravissime nuove pagine di un romanzo nero che non si accenna ad avvicinarsi a una conclusione. Nel frattempo su Twitter, Maduro ha arringato i suoi, e in particolare lesercito. Costeggiato da soldati e vestito in mimetica, il presidente Nicolas Maduro, ha lanciato un grido di battaglia dalla base di Forte Tiuna incitando le forze armate a unirsi contro “il tentato golpe”. Per Maduro “le forze armate devono mostrarsi unite davanti al popolo e al mondo, devono dare una storica lezione”, ha detto. “Stiamo combattendo per la nostra dignità, per il diritto all’esistenza della nostra repubblica. Soldati della patria, è arrivata l’ora di combattere, di dare un esempio alla storia e al mondo”. A distanza di poco tempo, dopo questi ultimi sviluppi si è intrufolato ancora il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “La repressione brutale del popolo venezuelano deve finire e deve finire presto. La gente muore di fame, non hanno cibo. Non hanno acqua. Era uno dei paesi più ricchi del mondo. Gli auguriamo il meglio, saremo lì per aiutare. Siamo lì per aiutare”, ha dichiarato nel corso di uno speech che ha tenuto alla Casa Bianca in occasione della Giornata nazionale della preghiera.