Nuovi capitoli sempre in aggiornamento sul caso Siri e sulle duplici visioni che nel merito hanno i due vice premier dellattuale governo: con Salvini che frena, e Di Maio che invece preme per una risoluzione netta e chiara. Di Maio è stato oltremodo palese nelle scorse ore quando ha parlato di idea ben chiara allorchè ha chiesto un passo indietro a Siri affinché si metta in panchina finché l’inchiesta non sarà conclusa. Lo stesso Di Maio aveva detto di augurarsi che mi Siri sia innocente, ma su corruzione e mafia c’è una questione morale da rispettare, è una questione fondamentale per il Movimento.
Caso Siri, Di Maio: fiducia in Conte ma pressanti richieste di un passo indietro.
Da Varsavia precisando le proprie parole sul caso Siri ha detto: “Conte ha la mia fiducia e saprà come gestire al meglio, la richiesta del Movimento è chiara. Non ho avuto modo di sentirlo in questi giorni perché è in Cina, domani ci incontreremo in Tunisia”. A sua volta, affiancandosi a Di Maio, ha parlato di “valutazioni politiche, di opportunità politica” in relazione alla giustizia che “ha tempi e garanzie, perchè le persone sono presunte innocenti fino a condanna definitiva”, il ministro della Giustizia, il grillino Alfonso Bonafede. “Da questo punto di vista il Movimento ha espresso una voce non equivocabile. I magistrati devono essere lasciati in pace e devono poter lavorare tranquillamente sulle indagini. La politica non può affidare ai tempi della giustizia i tempi delle proprie decisioni”. Mentre però però Luigi Di Maio, Siri ’deve essere in stand by, il capogruppo al Senato della Lega, Massimiliano Romeo, intervenendo presso il programma ’L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus dice: “Non togliamogli però la fascia di capitano, come ha fatto l’Inter con Icardi”. Del resto, chiarisce: “Noi ci affidiamo a Conte che prenderà la decisione.”