“Un tempo le donne, a quarantanni erano al crepuscolo. Oggi ci sono cinquantenni ancora molto, molto affascinanti. Si vestono come le proprie figlie, indossano i loro accessori… cè, in fondo, una consapevolezza maggiore sul loro status. In fondo una donna non è solo madre, ma lavora, ha un ruolo nella società. Sa essere moglie e amante. Laspettativa di vita, poi è più lunga. Complice anche la chirurgia estetica. La mia Banche Neige non altro che il conflitto eterno tra una donna più grande, più matura e la gioventù, tra una madre e una figlia. E quello che accadeva, alcuni secoli fa, alla corte di Francia.
Così Angelin Preljocaj, presentando la sua fiaba danzata, Blanche Neige, al debutto al Teatro dellOpera di Roma il 3 maggio, dove resterà fino al 9.
Sul palco, a danzare sulle note di Maheler che ne hanno ispirato la coreografia (premiata ai Globes de Cristal), leccellente compagnia tersicorea diretta da Eleonora Abbagnato e formata da Rosetta Bianchi e Claudio Cocino, Giorgia Calenda e Giacomo Castellana.
Tuttavia Preljocaj mette le mani avanti: nulla a che fare con il personaggio disegnato da Walt Disney: “Guardate piuttosto alla mia creazione come ad un thriller. Ci sono morti, rapimenti, invidie, gelosie, cambi di persone… con un happy end finale. Lincontro tra il Principe e Biancaneve. Ma non nascondiamocelo, ogni fiaba i suoi lati oscuri, il suo cotè crudele. Non dobbiamo nasconderlo ai bambini anche a quelli più piccoli.
Una sorta di Biancaneve dark dunque, molto fedele a quella narrata Fratelli Grimm, confida il coreografo e regista Franco Albanese: “Il personaggio centrale sarà la perfida matrigna. Una sorta di dark lady, carismatica, molto charmant determinata a non voler rinunciare alla propria bellezza anche a costo di sacrificare lignara figliastra.
A rendere oltremodo esclusiva questa rappresentazione, i bellissimi costumi firmati dallo stilista francese Jean Paul Gaultier: “Avevo assistito, in Francia, ad una sfilata del grande stilista francese dedicata alla Sirenetta sono rimasto incantato dalla sua creatività. Chiesi a Jean Paul Gaultier di realizzare i costumi di Blanche Neige. Genial – mi rispose lo stilista francese – accetto la sfida perché è la mia favola preferita. E dopo una settimana è arrivato con i bozzetti di 250 costumi. Sembrava fosse arrivato Babbo Natale e noi, in sala, ci sentivamo tutti, un po, come nellantro di Alì Baba”.
Max