Da qualsiasi parte del mondo provenga la notizia che un letterato, un intellettuale od un artista è assurto allonore delle cronache per un importante riconoscimento, è comunque da sottolineare e da salutare con entusiasmo.
Perché in questa epoca di grande aridità intellettuale, dove linvoluzione culturale affonda i suoi tentacoli nel fango che ristagna attorno agli imperativi potere e guadagno, il fatto che venga premiato chi invece si batte contro lomologazione delle coscienze, nel suo piccolo è comunque un eroe.
Ecco perché siamo particolarmente lieti di dare spazio a Michel Houellebecq, rivoluzionario scrittore 63enne francese, che oggi ha ricevuto dalle mani del presidente Macron linsigne nomina a Cavaliere della Legion donore.
Basterebbe citare soltanto il suo recente, settimo libro (precursore del malcontento che di li a poco avrebbe mosso la protesta dei cosiddetti Gilet Gialli), Serotonina (o meglio Flammarion, in Italia tradotto da La Nave di Teseo), per spiegare la forza e lucida contemporaneità dellautore. Un romanzo sofferto, a tratti duro, che segue dopo quattro anni luscita del precedente che, per lassoluta puntualità rispetto agli eventi, prevedeva il formidabile avvento sulla scena politica francese di un partito islamista, capace di arrivare sin dentro il parlamento. Ebbene, ironia della sorte, tradotto in Italiano come Sottomissione, il romanzo (che poi avrebbe venduto qualcosa come 800mila copie), è uscito nelle librerie proprio lo stesso giorno di gennaio in cui un commando terroristico seminò sangue e morte allinterno della redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.
Dunque, alla presenza di prestigiosi rappresentanti della cultura francese (come lex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, o scrittore Frédéric Beigbeder, laccademico Alain Finkielkraut, David Pujadas – giornalista del Valeurs Actuelles, ed il cantante Jean-Louis Aubert), il più celebre tra i romanziere francesi – tradotto praticamente ovunque – è stato premiato ufficialmente allinterno dellEliseo.
Nel corso della cerimonia, ripercorrendo i meriti dello scrittore e la sua preziosa ascesa, Macron ha omaggiato Houellebecq definendolo “un romantico in un mondo divenuto materialista, definendo i suoi libri, contrariamente a quanto affermano i suoi detrattori, non opere di pessimismo, quanto piuttosto opere piene di speranze in una società dove i pilastri di un tempo, come la cultura o la religione, sono diventati fragili”.
Max