“È un film ancora diverso da tutti i precedenti, forse assomiglia un po a Buongiorno, notte perché i personaggi si chiamano coi loro veri nomi, ma lo sguardo è più esposto, allesterno, i protagonisti sono spesso in pubblico, per esempio nel gran teatro del Maxiprocesso di Palermo e in altri teatri di altri processi con un copione diverso, pur essendo i personaggi spesso ripresi a distanza ravvicinata, trascurando però quei tempi psicologici, quelle nevrosi e psicosi borghesi che sono state spesso la materia prima di molti film che ho fatto in passato. Ho scoperto infine in questo film, sempre da dilettante, il siciliano, lingua meravigliosa spesso storpiata, ridicolizzata, caricaturizzata anche dal nostro cinema e dalla televisione”.
Così Marco Bellocchio raccontando Il Traditore, con Favino nei panni Tommaso Buscetta, pellicola per altro in concorso al 72° Festival di Cannes (al 14 al 25 maggio). Un passaggio prestigioso che del quale regista si dice “Naturalmente contento. Il concorso è una gara e posso solo accettarla cercando di fare il più bel film possibile, correndo freneticamente perché cè veramente poco tempo. Il Traditore è anche un film civile (o di denuncia sociale come si diceva una volta) evitando però ogni retorica e ideologia.
Prodotto da Ibc Movie con Rai Cinema, e in collaborazione con Kavac, la scelta di inserirlo a Cannes infonde ovviamente entusiasmo in casa Rai e, come commenta
lad di Rai Cinema, Paolo Del Brocco: “Con 01 distribuiremo questo film al cinema dal 23 maggio, nel giorno dellanniversario della Strage di Capaci dove perse la vita Giovanni Falcone. Una ricorrenza che ci permette di contribuire simbolicamente a mantenere accesa la memoria e combattere con la potenza del cinema la battaglia per la legalità. Un pensiero ovviamente condiviso anche dallad Rai, Fabrizio Salini, secondo cui “Rai, il Servizio pubblico, non può non sostenere il lavoro e la riflessione di uno dei nostri maggiori autori al confronto con la grande Storia e rallegrarsi con Marco Bellocchio per la selezione al Festival di Cannes, in cui rappresenterà lItalia in gara”.
Premessa lassenza di Quentin Tarantino, con Once Upon a Time in Hollywood, diamo allora unocchiata alla lista delle pellicole selezione a concorrere per la Palma dOro (ma non sono escluse anche delle new entry), ed annunciate ufficialmente dal delegato generale del Festival Thierry Fremaux: Da The Dead Dont Die di Jim Jarmusch, correranno per la Palma dOro del Festival di Cannes, assieme a Bellocchio (unico italiano in gara), Dolor y gloria di Pedro Almodóvar, The Wild Goose Lake di Diao Yinan, Parasite di Boog Joon Ho, Le jeune Ahmed di Jean-Pierre e Luc Dardenne, Roubaix, une lumière di Arnaud Desplechin, Atlantique di Mati Diop, Matthias et Maxime di Xavier Dolan, Little Joe di Jessica Hausner, Sorry We Missed di Ken Loach, Lés Misérables di Ladj Ly, A Hidden Life di Terrence Malick, Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles, La gomera di Corneliu Porumboiu, Frankie di Ira Sachs, Portrait de la jeune fille en feu di Céline Sciamma, It Must Be Heaven di Elia Suleiman, Sibyl di Justine Triet.
Tornado al film di Bellocchio, nei cinema dal 23 maggio, anche Lucia Borgonzoni, sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali con delega al Cinema, ha voluto complimentarsi per questa prestigiosa nomination: “Siamo estremamente lieti che il film di Marco Bellocchio sia stato selezionato in concorso al prossimo festival di Cannes. Il cinema italiano dimostra ancora una volta la sua forza e la sua vitalità, con un film visionario e originale che, attraverso il racconto di un personaggio come Buscetta, descrive una fase importante della nostra storia e della nostra vita collettiva”.
Infine, tra le pellicole fuori concorso segnaliamo Rocketman di Dexter Fletcher (con Elton John), Les plus belles années dune vie di Claude Lelouch, Too Old To Die Young North of Hollywood, West of Hell, serie diretta da Nicolas Winding Refn (saranno proiettati il quarto e il quinto episodio, non chiedetemi perché ha detto il delegato generale di Cannes Thierry Frémaux
), Diego Maradona, documentario di Asif Kapadia e La belle époque di Nicolas Bedos.
Max