Arrivano alcuni piccoli riscontri positivi sulla ripresa delleconomia italiana. È stata lUpb a scriverlo, in una nota riferita al mese di aprile, dove si stima che le cose per il primo trimestre 2019 stiano iniziando a incanalarsi per il verso giusto, seppure in parte. “Dopo due trimestri che avevano fatto presagire i rischi di recessione, leconomia italiana mostra i primi, timidi, segnali di ripresa” si legge nella nota, anche se si parla di dati “ancora caratterizzati da una forte incertezza”.
Pil, una lieve crescita: i dati dellUpb
Segnali lievemente positivi che arrivano dallUpb per una ripresa delleconomia in Italia. Nella nota si parla di “una variazione congiunturale del Pil dello 0,1 per cento, spinta prevalentemente dalla ripresa della manifattura e una crescita a ritmi congiunturali analoghi nel secondo trimestre” anche se con un grado più elevato di incertezza. Prosegue la debolezza dunque e le stime la riflettono: il recupero dellattività economica ad inizio anno ha un livello soltanto breve. LUpb dichiara inoltre che “leredità del 2018 sembra destinata a pesare sulle prospettive di crescita che, nel breve termine, restano deboli”. Stime sulle quali “gravano diversi rischi”e non si parla soltanto di ostacoli agli scambi con Cina e Regno Unito: permane unesposizione “alla volatilità dei rendimenti sui titoli del debito pubblico”.
“Dopo quattro anni di calo, nel 2018 la propensione al risparmio delle famiglie, la quota di reddito messa da parte, sale all8,1%” ha rilevato lIstat, confrontando il dato del 2017 che si ferma al 7,8%. Frenata per i consumi (+1,6% dal +2,7% dellanno scorso) mentre il potere dacquisto sale nel 2018 dello 0,9% su base annua, “confermando la tendenza al recupero in atto dal 2014”, come ha sottolineato lIstat.
Recupera leggermente il potere dacquisto delle famiglie (vale a dire il reddito disponibile in termini reali) anche se rimane, del 2018, a livelli inferiori a quelli pre-crisi, meno del 6,6% rispetto al 2007. Secondo lIstat la crescita del potere dacquisto “ha permesso una lenta ripresa dei consumi, ma non un recupero della quota di risparmio” che aveva contraddistinto la condotta delle famiglie nellepoca pre-crisi, quindi prima del 2008.