Lex Sindaco di Roma Ignazio Marino può tirare un sospiro di sollievo ed esultare. La Corte di Cassazione gli dà ragione ed annulla la condanna a due anni di carcere per il presunto reato legato agli scontrini, in quanto “il fatto non sussiste”. Lex primo cittadino aveva ricevuto unassoluzione in primo grado per poi essere condannato in appello: laccusa era di peculato e falso, legata alla storia degli scontrini e delle cene di rappresentanza ai tempi del Campidoglio. “Hanno vinto la verità e la giustizia. Era ora. Ma la sentenza non rimedia ai gravi fatti del 2015, alla cacciata di un sindaco democraticamente eletto e di unintera giunta impegnati senza fare compromessi per portare la legalità e il cambiamento nella Capitale dItalia. Una ferita per la democrazia che non si rimargina”. Queste le parole di sfogo dellex sindaco Marino.
Marino assolto per gli scontrini: ecco per cosa era accusato
La Cassazione ha quindi annullato, senza rinvio, la condanna per Ignazio Marino. La questione degli “scontrini” riguardava somme per 12 mila euro, rendicontate dallex sindaco per delle cene di rappresentanza, oltre ad altri conti più esigui pagati con la carta di credito istituzionale durante i due anni del suo mandato, dal 2013 al 2015. Marino aveva ricevuto lassoluzione in primo grado da tutte le accuse, ma poi era stato condannato in appello l11 gennaio dello scorso anno. Oggi lassoluzione definitiva dalla Cassazione, le cui motivazioni, come da prassi, si conosceranno entro 90 giorni. “Finalmente oggi è stato restituito lonore che merita il professor Marino. Sono contento che il procuratore generale abbia integralmente sposato la nostra tesi difensiva e abbia ricordato a noi tutti lautonomia della valutazione giuridica, il che vuol dire che il giustizialismo politico deve rimanere fuori dalle aule dei tribunali” “, ha dichiarato lavvocato di Marino, Enzo Musco. “Gli accusatori politici e materiali di questo processo, rappresentanti dellattuale amministrazione comunale erano gravemente in malafede e a tal proposito invito a rivedere quel video di De Vito pubblicato il 2 ottobre del 2015 dove si evincono le modalità con le quali si volevano acquisire i documenti contabili della Giunta Marino”.