Ancora pochi giorni e sarà svelato il motivo dellannuncio per il quale sono state indette sei conferenze stampa in tutto il mondo. Giovedì 10 aprile si collegheranno Cile, Belgio, Giappone, Taipei, Cina e Stati Uniti per assistere a quello che si preannuncia come una delle notizie più sensazionali nel campo dellastrofisica: tutte le indiscrezioni portano ad una possibile prima foto di un buco nero.
Buco nero: i dettagli di quello che vedremo
Un evento rivoluzionario quindi che sarà seguito in tutto il mondo, e che svelerà probabilmente laspetto o lattività di un buco nero, per la prima volta nella storia dellumanità. Ci sono voluti due anni di studi e di rilevamento dati attorno al buco nero supermassiccio denominato Sagiuttarius A*, ad opera del progetto internazionale Event Horizon Telescope che è stato istituito proprio con lintento di catturare una testimonianza del misterioso fenomeno. Grande attesa e curiosità per questo primo “scatto” che consentirà di capire e conoscere il buco nero supermassiccio presente al centro della Via Lattea. Si parla di un lavoro lungo e difficile, che ha visto limpiego di un pool di scienziati e luso di ben otto radiotelescopi di elevatissima prestazione in tutto il mondo, come il South Pole Telescope, lAlma in Cile e il James Clerk Maxwell alle Hawaii, tutti puntati in direzione del buco nero Sagittarius A*. La conferenza sarà trasmessa anche in diretta streaming in tutto il mondo.
Quello che è noto, al momento, è che il buco nero avrebbe massa pari a 4milioni quella del Sole, e che si trova ad una distanza dalla terra di 25mila anni luce. Tutti i dettagli ulteriori saranno rivelati alle ore 15 di giovedì 10 aprile, durante la conferenza stampa con il Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) e il progetto Event Horizon Telescope (Eht), alla presenza del Commissario Europeo per la Ricerca, la Scienza e lInnovazione Carlos Moedas.
James Liao riferirà invece per lAccademia Cinese delle Scienze, mentre a Santiago del Cile ci saranno il direttore del radiotelescopio Alma, Sean Dougherty con il direttore generale dellOsservatorio europeo australe (Eso), Xavier Barcons; negli Usa, a Washington presenzierà il direttore generale della National Science Foundation, France Cordova.