Papa Francesco, la speranza dei ponti

    Papa Francesco continua a lanciare messaggi di speranza, di coesione e di incontro: l’ultimo, in ordine di tempo, è arrivato a margine dell’udienza generale incentrata sul viaggio apostolico appena concluso in Marocco. Proprio in questo contesto Papa Francesco ha parlato si speranza e di connessioni tra civiltà. “Servire la speranza, in un tempo come il nostro, significa anzitutto gettare ponti tra le civiltà. Per me è stata una gioia e un onore farlo col nobile Regno del Marocco, incontrando il suo popolo e i suoi governanti”. 

    Papa Francesco, la speranza dei ponti: nuovo messaggio del Pontefice a margine degli incontri in Marocco

    Papa Francesco vede nelle interconnessioni tra le civiltà il vero punto focale per riaccendere le speranze verso il domani. Il viaggio in Marocco è servito a fortificare questo concetto già di per sé piuttosto chiaro nella mente di Papa Francesco che ha poi rivolto ringraziamenti a re Mohammed VI e alle autorità del Marocco. “Ringrazio il Signore che mi ha permesso un altro passo verso il dialogo e l’incontro con i fratelli e le sorelle musulmani”, ha detto il Papa. Parole di grande senso d’armonia, e che del resto si legano alle altre, ultime in ordine di tempo peraltro, che Papa Francesco ha voluto spendere nell’ambito del tema dei migranti. “Non dite ’migrante’ ma ’persona migrante’” ha detto Papa Francesco: “Serve rispetto”, ha spiegato. Bergoglio poi, ha rafforzato il concetto: “le differenze non spaventino, coi musulmani siamo fratelli”. Nell’Udienza generale basata sul viaggio in Marocco, papa Francesco ha anche parlato della “cultura dell’aggettivo” senza sostanza, appunto. “Migrante è aggettivo, persona è sostantivo – ha chiarito Papa Francesco in un intervento che è sembrato non programmato – noi siamo caduti nella cultura dell’aggettivo e dimentichiamo tante volte i sostantivi, la sostanza. L’aggettivo va attaccato a un sostantivo, persona migrante, così c’è rispetto”.