Roma, tensione a Torre Maura

    Il Campidoglio trasferisce le famiglie nomadi a Torre Maura, ma i residenti non ci stanno: tensione e fuoco ai cassonetti. Momenti di caos e di vera e propria contestazione: è netto il rifiuto da parte dei residenti del quadrante di Torre Maura, a Roma, per ciò che riguarda il trasferimento delle famiglie rom. Coloro che vivono il quartiere non ci stanno e dicono no: ma lo fanno alzando la tensione. Contro l’arrivo dei rom, i cittadini di Torre Maura danno alle fiamme i cassonetti dell’immondizia: la polizia è costretta ad intervenire in modalità anti sommossa.

    Roma, Torre Maura dice no a famiglie rom. I residenti danno alle fiamme i cassonetti 

    Una clamorosa protesta, quella andata in scena nelle ultime ore nel quartiere Torre Maura, a Roma. La questione è, naturalmente, come accennato, legata al fermo no con cui i residenti hanno accolto la notizia relativa al trasferimento in zona di un gruppo di famiglie di etnia rom precedentemente ubicate presso il Centro di Accoglienza di Via Toraldo dell’attiguo quartiere di Torre Angela, nel contesto. Le famiglie rom sono state scortate Polizia ma accolte dalle vibranti proteste e dall’ira vera e propria dei cittadini del quartiere. I quali hanno piazzato delle barriere utilizzando i cassonetti dei rifiuti che sono poi stati capovolti e dati alle fiamme. E’ intervenuta la polizia, ovviamente, preparata all’evenienza nella modalità predeterminata in casi di sommossa. Si è arrivati, in seguito, anche ad altri eccessi di rabbia e contestazione: quando alcuni cittadini hanno preso di mira i nomadi in arrivo e, infuriati, hanno gettato a terra i panini che gli assistenti stavano consegnando loro come cena. Panini che poi sono stati anche calpestati. Alle contestazioni ha preso parte anche Casa Pound con alcuni esponenti di  Roma ed il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini, che ha chiesto a Comune e Prefettura di bonificare il quadrante Est della Capitale.  Dal Campidoglio, alcune fonti fanno intendere come l’approdo delle famiglie nomadi (di etnia Rom, Sinti) e Camminanti Siciliani è regolamentata da un bando europeo vinto dalla struttura.