Genitori di Matteo Renzi ai domiciliari: Tiziano e Laura Bovoli accusati di bancarotta fraudolenta. La notizia clamorosa: Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori di Matteo Renzi sono stati arrestati con l’accusa di bancarotta fraudolenta e quella di emissione di fatture inesistenti. Nello stesso ambito procedurale, è stato anche arrestato un imprenditore di Campo Ligure e sono oggetto di indagine altre 5 persone.
L’arresto dei genitori di Matteo Renzi ha immediatamente fatto divampare tutto intorno un falò di dichiarazioni e di prese di posizioni. Su tutte, ovvio, quella dello stesso ex segretario del Pd che ha naturalmente parlato in merito all’arresto dei suoi genitori con termini e toni piuttosto cauti.
“Ho fiducia nella giustizia italiana. Ma non mollo di un centimetro”.
Dunque arrivano gli arresti domiciliari per Tiziano Renzi, 67 anni, e Laura Bovoli, 68 anni, genitori di Matteo Renzi, ex premier ed ex leader dem.
Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Firenze, Angela Fantechi. I due coniugi sono accusati come detto di bancarotta fraudolenta ed emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Il provvedimento è stato reso esecutivo dalla Guardia di Finanza e ha toccato anche una terza persona, Mariano Massone, un imprenditore 47enne di Campo Ligure, in provincia di Genova già condannato “due volte per bancarotta tra il 2004 e il 2016 e quattro per violazioni in materia di lavoro”.
Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Firenze, guidata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, dall’aggiunto Luca Turco e dal pubblico ministero Christine Von Borries, i tre arrestati sono stati indagati a lungo, insieme ad altre cinque persone. Risulta ad esempio la figura di Roberto Bargilli, detto Billy, autista del camper dell’ex segretario dem nella fase delle primarie per la segreteria del Pd. Come risaputoi, l’inchiesta riguarda il fallimento di tre cooperative:: aziende collegate alla società di famiglia dei coniugi “Eventi 6”. Stanto all’accusa i genitori di Matteo Renzi avrebbero provocato “dolosamente” il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse, ottenendo così in maniera illecita svariati milioni di euro. “Con riferimento alla posizione di Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono poi in evidenza condotte volontarie realizzate non per fronteggiare una contingente crisi di impresa, quanto piuttosto di condotte imprenditoriali finalizzate a massimizzare il proprio profitto personale con ricorso a strategie di impresa che non potevano non contemplare il fallimento delle cooperative”, si legge nell’ordinanza con cui il gip ha disposto i domiciliari per i genitori dell’ex premier.
E mentre l’avvocato dei genitori di Renzi, ha subito tuonato: “Misura incomprensibile”, per il gip gli arresti domiciliari per Tiziano Renzi, la moglie e Massone si sono palesati obbligatori in quanto “sussiste il concreto ed attuale pericolo che gli indagati commettano reati della stessa specie di quelli per cui si procede (tributari e fallimentari)”. Per il giudice, cioè, il rischio di reiterazione dei reati da parte degli arrestati “emerge dalla circostanza che i fatti per cui si procede non sono occasionali e si inseriscono in un unico programma criminoso in corso da molto tempo, realizzato in modo professionale con il coinvolgimento di numerosi soggetti, nei cui confronti non è stata avanzata richiesta cautelare, pervicacemente portato avanti anche dopo l’inizio delle indagini”.
Gli arrestati secondo l’accusa sono riconducibili al ruolo di amministratori di fatto di tre società cooperative, che potrebbero esser legate alla “Eventi 6”, la società dei familiari di Matteo Renzi. Dunque nelle ipotesi di reato c’è sia quella relativa all’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all’interno di una delle società e sia la già citata bancarotta fraudolenta per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013. “Mai vista una cosa del genere: arresti domiciliari a due persone prossime ai 70 anni per fatti asseritamente commessi al piu tardi nel 2012”, ha per appunto commentato del legale dei coniugi Renzi, Federico Bagattini. “Ci riserviamo ogni valutazione sul merito alla lettura completa delle carte”, ha concluso l’avvocato.