Non è un vero e proprio ribaltone, e non lo sarà mai, stando sempre entro i limiti consentiti, ma che tiri un vento di cambiamento è fuori discussione e lo ha precisato Claudio Baglioni in persona quando al termine della presentazione ai media dei 24 brani in competizione al prossimo festival di Sanremo, ha dichiarato che questa fase di rivoluzione possa durare. Nel senso, per chi desidera comprendere, anche negli anni a venire, anche nel caso in cui il direttore artistico di Sanremo sarà unaltra persona, pregando per futuri rinnovamenti. La prima sensazione, dopo lascolto alla conferenza stampa di Sanremo ma anche dopo la prima serata, è quella di una primissima scelta musicale, di ampia molteplicità, di grande rispetto per quello che è lo scenario contemporaneo della musica nostrana. Quindi questa edizione sarà meno noiosa, tenendo conto di chi parteciperà. Con Nino DAngelo e Livio Cori che richiamano atmosfere da sogno, e ad Achille Lauro, sfrontato e ribelle, con lo schiaffo in faccia che ci giungerà dallo stupendo e tormentato brano di Daniele Silvestri, dal senso di spasamento di Motta, dal gusto teatrale inteso ed evidente di Simone Cristicchi, e dal contorto scenario odierno degli Zen Circus. Ci scateneremo con Patty Pravo che fa coppia con Briga, e con le veterane ed emozionanti Paola Turci e Loredana Berté. E inoltre Mahmood, gli Ex-Otago, i Boomdabash, lo stile da cartoon di Arisa, il caldo soul di Ghemon. Cè anche la possibilità che quando si esibirà Anna Tatangelo sembrerà di trovarsi in unisola tropicale, per non distaccarsi molto da singoli poco consoni al festival. A lei la missione di riportare un sound più tradizionale, per non parlare di Enrico Nigiotti che con il suo epitaffio al nonno livornese è attaccato al passato, neanche suonasse Vecchio Scarpone. Addirtittura un tipo come Irama, coon molta enfasi, prova la via del brano impegnato cantando di un abuso padre-figlia, e la presenza de Il Volo sembra atto apposta per far arrabbiare quelli che amano la nonchalance.