La Tav rappresenta un altro campo di contrapposizione e tensione in seno alla maggioranza tra Salvini e Di Maio.
Per il vice premier e ministro dellinterno Matteo Salvini infatti la Tav serve, mentre invece il leader del M5S e collega del leghista, Luigi Di Maio sul fronte Tav è a dir poco cauto, anzi: quasi in una posizione di imbarazzo.
La spaccatura allinterno della maggioranza sulla Tav e cioè la linea Torino-Lione è platealmente visibile analizzando le posizioni e nelle parole dei due vicepremier.
Questoggi intorno alle 11 il leader della Lega Salvini infatti era atteso in Val di Susa, da dove prenderà visione dello stato dei lavori della Tav e sulla quale era stato più volte anche di recente piuttosto esplicito: “LItalia ha bisogno di più opere, non di meno opere”, aveva chiarito infatti Salvini non più tardi di ier durante un comizio. Per poi chiarire che si sarebbe recato a Chiomonte “per portare solidarietà alle migliaia di poliziotti che da anni proteggono il cantiere”. Poi la leggera retromarcia: “Si può aggiornare lopera, ci sono spese che possono essere eccessive come la mega stazione di Susa. Ma lItalia non può essere isolata in Europa”.
Prima che il vicepremier leghista arrivasse, ci sono stati attimi di tensione. Circa cinquanta ì manifestanti no Tav nel darsi appuntamento sul posto, hanno tentato di forzare un varco del cantiere. Bloccati però dalle forze delordine.
E sempre in mattinata, il leader del Movimento 5 Stelle aveva chiarito la propria posizione sul tema Tav appunto: “Io non vado a Chiomonte”, ha detto Di Maio, “perchè ancora non è stato scavato un solo centimetro, cè solo un tunnel geognostico. Per me il cantiere di Chiomonte non è unincompiuta ma una mai iniziata”. E poi: “Possono essere dirottati sulla metropolitana di Torino o sullautostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio ma investiamoli per cose importanti e prioritarie”.