Pesanti le parole del leader pd Martina che, dopo il caso della staffetta sulla Sea Watch ha detto: sulla nave condizioni pietose.
L’ex numero uno del Partito Democratico Martina è stato tra i più rapidi a commentare la situazione di gravità attorno alla quale orbitano le condizioni dei migranti che si trovano a bordo della nave Sea Watch. La nave che è oggetto di contenziosi internazionali con il possibile incidente diplomatico tra Italia e Olanda è, oltretutto al centro di bagarre tra governo e opposizione.
E mentre sulla visita dei parlamentari Pd a bordo della nave della Ong nel frattempo si è mossa la magistratura. Martina dopo essere sbarcato, ha tuonato: “Sulla nave ci sono condizioni penose. Non ci si può girare dall’altra parte. Serve una riscossa civile e democratica e ciascuno deve fare quello che può. Io, noi, non ci rassegniamo a vivere in un Paese dove il governo decide di utilizzare drammi umani per la propria propaganda quotidiana. Basta guardare negli occhi quelle persone per capire che è disumano quello che stanno facendo. Fateli sbarcare”.
La delegazione dei parlamentari come risaputo era salita a bordo della Sea Watch dopo una riunione nella prefettura di Siracusa, che aveva deciso di fermare la navigazione nel tratto di mare fino a mezzo miglio dalla nave della Ong con a bordo 47 migranti: decisione che aveva frenato in un primo momento la ormai famigerata staffetta dei democratici. Poi, nel pomeriggio si era parlato di una deroga che apriva alla svolta. Poi la Prefettura di Siracusa ha diffuso una nota in cui affermava di “non aver autorizzato alcun accesso alla nave, né di avere il potere di farlo, tanto più in considerazione del provvedimento di interdizione dello specchio di mare circostante adottato dalla Capitaneria di porto”. Nello specifico fonti governative hanno spiegato anche che “una riunione tenutasi nella giornata di oggi i parlamentari sono stati informati del divieto e delle eventuali conseguenze di legge per la sua violazione”.
“Sono persone da troppo tempo ostaggio – ha detto ancora poi però Martina – di una condizione per noi incredibile. Un Paese serio come l’Italia merita di gestire queste situazioni in altro modo. Bisogna dare una mano a rendere chiara questa situazione. Dobbiamo provare a verificare insieme le condizioni di queste persone e chiedere con forza al governo di non voltarsi dall’altra parte. Non si può gestire questa vicenda come il terzo tempo di una campagna elettorale. Confermo che non c’è nessun decreto di chiusura dei porti italiani. Questo rimpallo di slogan tra ministeri è inaccettabile. Continuiamo a tenere alta l’attenzione su questa vicenda perchè non è ammissibile che finisca nel dimenticatoio. Valuteremo i passi conseguenti perchè a nostro avviso ci sono analogie con il caso della Diciotti che vanno chiarite”.