Cerveteri contro il razzismo nella giornata di sabato 26 gennaio con lo spettacolo teatrale Il Violino del Titanic in Sala Ruspoli. Appuntamento alle ore 21.00 in Piazza Santa Maria nellambito del Primo Festival Etrusco contro il Razzismo in tutte le sue sfaccettature.
Nellambito delle iniziative del Primo Festival Etrusco contro il Razzismo patrocinato dallAssessorato alle Politiche Culturali del Comune di Cerveteri e organizzato sotto la direzione artistica dellAssociazione Margot Theatre, con il sostegno della Consulta dei Cittadini Migranti e Apolidi e diverse realtà artistiche e culturali del territorio, propone un raffinato e ricercato spettacolo teatrale dal titolo Il Violino del Titanic, nato nellambito del progetto internazionale Acting Diversity, in partnership con Compagnia Teatro dellArgine, Al-Harah Theater e Badac Theatre Company, con il sostegno di Anna Lindh Foundation.
Lappuntamento è per sabato 26 gennaio alle ore 21.00 nei locali di Sala Ruspoli in Piazza Santa Maria ed è a cura di Cantieri Meticci, per la regia e drammaturgia di Pietro Florida.
Uno spettacolo intenso, di qualità, già replicato nei teatri delle città più importanti dItalia, vincitore tra laltro di una Menzione speciale alla quinta edizione del Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro ha dichiarato Federica Battafarano, Assessora alle Politiche Culturali del Comune di Cerveteri il Violino del Titanic sarà uno degli appuntamenti principali del nostro Festival contro il Razzismo, un evento che lascerà nello spettatore non pochi spunti di riflessione.
Il Violino del Titanic, riproduce i momenti drammatici del naufragio: gli spettatori si trovano a diretto contatto con gli attori in scena, italiani, migranti, richiedenti asilo e rifugiati, e con loro si muovono in uno scenario che muta continuamente.
Lo spettacolo prende spunto dal poemetto La fine del Titanic, del poeta e intellettuale tedesco Hans Magnus Enzensberger, in cui la vicenda del celebre transatlantico sviscera, con la consueta complessità di punti di vista e piani di lettura, alcune questioni da sempre al centro della sua riflessione: la dialettica tra progresso e catastrofe, lo stillicidio graduale, quasi impercettibile, con cui avviene la fine del mondo, il crollo delle utopie, il ruolo del poeta e dellintellettuale.
Laffondamento che lo spettacolo tenta di indagare è, naturalmente, la crisi non solo economica ma anche culturale e sociale che il nostro mondo sta attraversando.