La collaborazione con la Libia funziona: gli affari degli scafisti sono finiti: lo dice il ministro Matteo Salvini dopo l’ennesimo caso di rischio oblio per un nuovo numero corposo di migranti circa 100, che nelle scorse ore ha rischiato la vita ed è poi stato tratto in salvo dalla guardia costiera libica, per far poi ritorno a casa. E sul tema, ovviamente si è espresso Salvini che ha parlato di numeri molto importanti in merito al soccorso ai migranti offerto dalla Libia.
Sono infatti quasi 400 i migranti soccorsi nelle scorse ore in mare dalla Guardia Costiera della Libia e Matteo Salvini è perentorio. “La collaborazione funziona, gli scafisti, i trafficanti e i mafiosi devono capire che i loro affari sono finiti”, afferma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini che prosegue. “Meno partenze, meno morti, la nostra linea – aggiunge – non cambia”. Alcune fonti del Viminale fanno sapere infatti che sono stati riportati indietro, sani e salvi, 393 immigrati recuperati ieri dalla Guardia Costiera libica. In particolare, 143 a Tripoli, 144 a Misurata e 106 ad al-Khoms.
In un report del ministero dell’Interno si legge che da inizio Gennaio i migranti sbarcati in Italia sono 155: lo scorso anno, nello stesso periodo, erano 2.730. I migranti arrivati in Italia, secondo la nazionalità dichiarata al momento dello sbarco provengono prevalentemente dal Bangladesh, e dall’Iraq, rispettivamente 57 e 38; 31 dalla Tunisia, 13 dall’Iran e 9 dall’Egitto.
Ieri l’ultima allerta con una barca con i 100 migranti in crisi al largo delle coste della Libia. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli rende noto su Twitter: “Tutti salvi i 100 migranti recuperati ieri da un gommone. Rispettati i trattati internazionali. Italia sta sostenendo la Libia con mezzi e addestramento. Ora i Paesi Ue, Francia su tutti, collaborino a stabilizzare continente africano”. Sempre sul tema migranti, invece, Luigi Di Maio aveva sparato a zero su Macron.
Ad introdurre il tema, su cui il Movimento starebbe lavorando da mesi, era stato Alessandro Di Battista, nellintervista di ieri a Che tempo che fà. «Se non affrontiamo il tema della sovranità monetaria in Africa, non potremo mai risolvere veramente il problema», aveva affermato Di Battista. «Attualmente la Francia, nei pressi di Lione, stampa la moneta utilizzata in 14 Paesi africani, quasi tutti Paesi della zona subsahariana. I quali non soltanto utilizzano una moneta stampata dalla Francia, ma per mantenere il tasso fisso, prima con il franco francese e oggi con leuro, sono costretti a versare circa il 50% dei loro denari in un conto corrente gestito dal Tesoro francese. Conto corrente con il quale viene finanziata una piccola parte del debito pubblico francese, ovvero circa lo 0,5%». «Ma soprattutto la Francia, attraverso il controllo geopolitico di quellarea, dove vivono 200 milioni persone che utilizzano banconote e monete stampate in Francia, gestisce la sovranità di interi paesi impedendo la loro legittima indipendenza, la loro sovranità monetaria, fiscale, valutaria e la possibilità di fare politiche espansive. Fino a quando non si strappera» questa banconota, che in realtà è una manetta nei confronti dei popoli africani, noi potremo continuare a parlare a lungo di porti aperti o porti chiusi, ma le persone continueranno a scappare, a morire in mare, a cercare altre rotte e a provare a venire in Europa. Oggi è necessario, per la prima volta, occuparsi delle cause, perchè se ci si occupa esclusivamente degli effetti si è nemici dellAfrica«.