Caso Polidori, interviene Marcucci del Pd

    È rimbalzata su tutte le cronache il caso Polidori, una vicenda dai tratti xenofobi. “È veramente troppo. Stavolta non parlo con logica di parte”, dichiara un’indignato Andrea Marcucci  non sul caso Polidori, il vicesindaco leghista di Trieste- già alle cronache per un blitz antimigranti –  e che ha fatto un vanto sui social per aver buttato in un cassonetto le coperte di un senza fissa dimora, lo costringe sin da ora a chiederne le dimissioni. Poi sostiene che sia il sindaco – il forzista Roberto Dipiazza – a metterci la faccia sul caso Polidori. “È una storia doppiamente tremenda, perché vuole trasmettere l’orgoglio della violenza. Di cosa si vanta questo vicesindaco? Vuole forse far morire di freddo una persona. Qual è il suo scopo? Infliggere a un senzatetto un’ulteriore sofferenza? So che i doveri di un amministratore pubblico sono altri. E poi bisogna valutare se ha commesso dei reati. “Questo è un attentato alla salute e alla vita di una persona, che si trova già in condizioni precarie. Un vicesindaco dovrebbe preoccuparsi di trovare un rifugio caldo per tutti quelli che non hanno un tetto, non di gettare le coperte nella spazzatura. Un comportamento che ha radici profonde. Basti pensare a chi è soddisfatto di tenere delle persone in mare per settimane. Perché? Per prolungare la loro agonia, per farle soffrire?”. Marcucci è poi intervenuto sul discorso di fine anno del presidente Mattarella e sulla decisione di dei sindaci sul decreto sicurezza su come esse non abbiano inverito la tendenza “cattivista”: “Ho molto apprezzato il discorso di Mattarella. E naturalmente spero che ci sia un’inversione di tendenza. Ma il problema è la condivisione di certi atteggiamenti da parte di molti italiani. Chi ha a cuore la vita di un clochard ha addirittura paura di scriverlo su Facebook. Teme la reazione dello squadrismo organizzato. Bisogna avere il coraggio di contrastare tutto questo nella vita quotidiana”.