Il primo pensiero è che Manuel Agnelli sta imboccando esattamente il percorso inverso di quello che molti suoi colleghi sono inclini a percorrere: il successo lo ha reso più restio. Manuel Agnelli fa il suo ingresso senza tanti proclami, si siede accogliendo i presenti, qua e là, con Rodrigo DErasmo, il violinista degli Afterhours, fedele amico di molte avventure, inclusa quella di X Factor appena terminata. “Ho fatto molte date da solo”, dichiara Manuel Agnelli, “ma questa è la prima volta che propongo un tour con solo il mio nome e con il mio faccione sul poster”. È la presentazione, con queste parole, di An Evening with Manuel Agnelli, una sfilza di esibizioni che lo vedranno solista, sul palco, con la co-partecipazione di un solo musicista, Rodrigo. Una richhiesta che giunge da lontano: “È un grosso cambiamento che viene da esigenze personali, in primis quella di fare musica senza una progettualità pesante intorno, senza dipendere da binari già scritti come succede quando sei un tour da palazzetti come quello degli Afterhours”. La megalomania eccessivamente studiata di un programma come X Factor lo ha effettivamente condotto a cancellare qualsiasi tipo di peso non sopportabile: “Volevo uno spettacolo che fosse il contrario di tutto quello che ho fatto negli ultimi anni. Una cosa è sicura: non sarà mai uguale a sé stesso. Lidea è di cambiare di sera in sera facendo canzoni degli Afterhours completamente rivisitate, non solo in versione acustica. E poi ci saranno le cover che hanno segnato e raccontano il mio percorso con una parte per me totalmente inedita: lo storytelling”. Ossia? “Ho sempre avuto un rapporto molto asciutto con il pubblico. Una cosa che mi ha insegnato la televisione è che avere dei contenuti non significa necessariamente avere la faccia scura. Così farò quello che non ho mai fatto, ovvero il racconto delle canzoni.