Si conclude la caccia all uomo che ha avuto come obiettivo Peter Cherif, il jihadista francese ritenuto l organizzatore dellattentato compiuto a Parigi, il 7 gennaio del 2015, nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo . Luomo, che ha 36 anni ed è anche conosciuto con il nome musulmano di Abu Hamza, era latitante dal 2011. E stato tratto in arresto a Gibuti, ed è in attesa di essere estradato in Francia. Vicino ai fratelli Kouachi, i killer della strage alla sede di Charlie Hebdo, Cherif è sospettato di aver ordinato lattacco contro il settimanale satirico ed era uno dei terroristi più ricercati al mondo.
Secondo una fonte vicina alle indagini, è stato arrestato il 16 dicembre dalla polizia francese. Noto alla polizia per piccoli furti, poi convertito all Islam radicale, Peter Cherif ha combattuto per anni in Iraq e nello Yemen, il Paese da cui è partito lordine di ” vendicare ” Maometto per la pubblicazione delle caricature del profeta su Charlie Hebdo . Il settimanale era diventato noto al pubblico internazionale nel 2006 con la scelta di ripubblicare le dodici controverse vignette su Maometto del giornale danese Jyllands-Posten. Immediate arrivarono le proteste di esponenti del mondo islamico, il giornale fu incriminato per razzismo e lallora direttore Philippe Val fu assolto nel 2008 da un tribunale francese.
Il nome di Peter Charif è apparso nelle indagini sullattentato perché intratteneva scambi regolari con i fratelli Said e Cherif Kouachi, gli autori del sanguinoso attacco che costò la vita a 12 persone, tra vignettisti, giornalisti e poliziotti. Nellattentato morì Charb, nome darte di Stéphane Charbonnier, 47 anni, alla guida del settimanale dal maggio 2009, ed insieme a lui trovarono la morte altri quattro vignettisti: Cabu, Tignous, Philippe Honoré e Georges Wolinski. I fratelli Kouachi furono uccisi pochi giorni dopo al termine di una rocambolesca caccia all uomo nella periferia di Parigi, mentre di Cherif si erano perse le tracce fino a pochi giorni fa.