Nella manovra, che ora giova del beneficio della commissione europea che ha dichiarato fuori lItalia dalla procedura dinfrazione, sono stati inseriti emendamenti importanti che riguardano il futuro economico e non solo del nostro Paese. È stato inviato nelle scorse ore il piano demendamento sulla manovra al Senato, frutto del lavoro di Conte e Tria del dialogo con Bruxelles. Tra i nuovi emendamenti della manovra vi è: il nuovo “programma di dismissioni immobiliari” che punta a racimolare poco più di 950 milioni in surplus nel 2019 e ulteriori 150 milioni lanno nei conseguenti altri due anni. Il piano verificherà le “modalità di valorizzazione dei beni” dello Stato, della Difesa, come le caserme non operative, e delle altre pubbliche amministrazioni. Agli enti locali che saranno coinvolti andrà una parte degli incassi tra il 5 e il 15%. In aggiunta Presidenza del Consiglio, ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali e università non potranno assumere nuovi dipendenti a tempo indeterminato non prima del 15 novembre 2019. Emendamento che non coinvolge gli enti locali. Stando alla Relazione tecnica si conserveranno circa 100 milioni in termini di indebitamento netto. Ci sarà la nuova web tax sui servizi online. La nuova normativa con aliquota al 3% sui ricavi dovrà essere depositata entro il mese successivo a ciascun trimestre. Coinvolgerà gli attori che danno in usufrutto servizi digitali e che “hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni e che hanno un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5mln di euro. Nelle casse statali dovrebbero arrivare 150mln nel 2019, 600mln nel 2020 e 600mln nel 2021. Per linizio e la messa in opera degli interventi contro il dissesto idrogeologico sono previsti 800 milioni di euro per il 2019 e 900 mln per il 2020 e il 2021. Alla copertura delle spese – illustra la relazione tecnica ci si bada attraverso la riduzione del Fondo per gli investimenti delle amministrazioni centrali.