Il premier Conte è luomo scelto da entrambe le fazioni governative per negoziare sui termini della manovra con lUe. Al di là di quello che può sembrare come una sorta di ovvio mandato e, dallaltra parte della carreggiata delle interpretazioni politiche, come una scelta doverosa e di facciata, in realtà la scelta di puntare dritti su Conte per quel che concerne lavanzamento delle manovre diplomatiche che dovrebbero portare ad una intesa di fatto tra lEuropa e lItalia sui termini della manovra, nei fatti, è decisamente strategica.
Conte sa quali tasti toccare con lEuropa, e non ha lasciato intendere di aspettarsi evoluzioni negative sul contesto della intera vicenda.
Il Primo Ministro e leader del governo Conte ha infatti ammesso di nutrire una forte ventata di ottimismo sulla faccenda.
Siamo per laccordo con lUe ha detto infatti Conte. Che ha poi sintetizzato: lo spread scenderà.
Le parole che Conte ha usato sono un chiaro messaggio ai naviganti e da questo punto di vista si riesce anche ad intravedere le ragioni per le quali diventa nei fatti lui il vero uomo cardine attorno a cui fare avanzare a grandi passi il rapporto di riallaccio con lUnione Europea sulla Manovra.
Giuseppe Conte è il capo del governo, ha steso già un dialogo prezioso con i vertici europei nei mesi precedenti ed è a lui che gli stessi vicepremier hanno riconosciuto, con tanto di documento scritto, la delega al negoziato. E lui che si è messo negli ultimi tempi a diffondere parole di positività sullesito finale del complesso riavvicinamento con Bruxelles. “Voglio rassicuravi sul fatto che questo governo è impegnato affinchè la discussione con Bruxelles sulla nostra legge di Bilancio si chiuda favorevolmente”, afferma Conte durante il suo intervento allassemblea dellAnfia, chiarendo come il governo sia occupato per una “soluzione positiva” della trattativa con la stessa Unione Europea.
Conte non ha negato che in effetti preziosi passi avanti ci sono già visti: “Sabato scorso, a margine del G20 afferma Conte – ho avuto un nuovo incontro molto positivo con il presidente della Commissione Juncker e il commissario Moscovici; i mercati finanziari hanno già percepito questo clima più positivo e lo spread sta già scendendo: il differenziale di rendimento tra i nostri decennali e quelli tedeschi è tornato stabilmente sotto i 290 punti base. Scenderà ancora fino a riportarsi sui livelli coerenti con i buoni fondamentali della nostra economia”.