Restano due puntate a conclusione della dodicesima edizione di X Factor e il gruppo dei cantanti si restringe ulteriormente dopo il verdetto emesso per lo spareggio tra Sherol Dos Santos e Leo Gassman, La giuria non ha saputo decidere tra Sherol Sherol Dos Santos e Leo Gassman, con Fedez e Lodo Guenzi che ancora non hanno saputo che pesci prendere, andando in confusione, e lasciando ai telespettatori da casa la decisione finale. Alla fine tra Sherol Dos Santos e Leo Gassman abbandona il programma la prima Sherol e, come si vedrà, era quasi scontato. La prossima puntata ci sarà una doppia eliminazione e alla fine ne rimarranno solamente quattro. Ma ora passiamo in rassegna lo show di ieri sera e le performance dei sette partecipanti. Partendo dai Bowland, semplicemente fantastici, con la loro interpretazione di Seven Nation Army dei White Stripes, che poteva rappresentare la loro fine, ma si è tramutata in un successo. Eleganti e precisi. Leo Gassman bisogna prenderlo così comè. Possiede una vocalità di stampo forte e proverbiale, e la utilizza al massimo, esaltando, come ha sottolineato Mara Maionchi, una parte del brano di Jovanotti, “La terra degli uomini”, non proprio originale. Martina Attili, aveva come idolo Bjork ed è riuscita a superarla. Non benissimo, ma è risucita ad esibirsi con un brano complicato, non conosciuto, ma con cui dimostra caparbietà. Naomi dimostra invece di mettere passione esibendosi con un brano di Lil Wayne e Busta Rhymes. A differenza del giudizio di Manuel Agnelli, Naomi ha certamente trovato la sua quadra, è credibile e allo stesso tempo simpatica, grande prova. Invece Luna non brilla di luce propria, anche se riesce a mettere insieme Eminem e Rihanna. Brava, ma non eccelsa. Per Anastasio, rapper napoletano, non si comprende perché, essendo talentuoso di suo, si debba esibire con delle cover. Rischia con Another brick in the wall dei Pink Floyd, e ancor di più con “Stairway to heaven”. Stecca allinizio, ma poi riesce a trasformare in rap brani che non appartengono a quella categoria. Infine Sherol Dos Santos riesce a far sua Turning tables come farebbe Massimo Ranieri con O sole mio. E, per la categoria “esercizio di stile” anche questo è semplicemente meraviglioso.