Una Ragusa scioccata dopo il recente ed ennesimo episodio di pedofilia attraverso il web. È accaduto a Vittoria, grosso centro nella provincia siciliana, dove un 21enne è ora accusato di atti sessuali con minorenni consumati e tentati, ma anche di violenza sessuale considerata letà delle vittime che non permette loro un libero convincimento. Il giovane inizialmente adescava ragazzine, neppure dodicenni, attraverso i gruppi di whatsapp, le conosceva di persona e, dopo averle convinte a farsi inviare foto hard, le costringeva ad avere rapporti sessuali con lui, in alcuni casi anche virtuali. Solo grazie alle indagini il giovane pedofilo è finito in carcere.
La Squadra mobile di Ragusa, diretta dal vicequestore aggiunto Antonino Ciavola, ha scoperto il ragazzo dopo attente indagini, dalle quali è emerso come il giovane adescasse in modo seriale le vittime su gruppi whatsapp, per poi convincerle a compiere atti sessuali ottenendo la loro fiducia. Decine di contatti al giorno “al fine di convincere le vittime ad avere rapporti sessuali anche virtuali, utilizzando unincredibile perversione – dicono gli inquirenti – Una richiesta continua alle bambine di invio di foto e video hard che spesso andava a buon fine, in quanto le vittime si facevano convincere”.
Probabilmente ci sono altre vittime non ancora identificate perché adescate prima dellinizio dellattività dindagine. La Squadra Mobile avverte: “Qualora altre minori dovessero essere state contattate dal soggetto, sono pregate di rivolgersi alla Squadra Mobile di Ragusa”. Il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Ragusa, ricevuta linformativa di reato della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria, ha richiesto ed ottenuto lapplicazione della misura cautelare a carico dellindagato.
Durante lattività investigativa volta alla repressione di reati predatori consumati a Vittoria, gli investigatori si sono imbattuti nel giovane arrestato. “Le conversazioni telefoniche dellindagato avevano come fine quasi esclusivamente quello di adescare minorenni via social network o su gruppi whatsapp frequentati da giovanissime ragazzine”, spiegano gli investigatori.
“La tecnica era sempre la stessa: partecipare a gruppi whatsapp dove vi sono iscritti numerosi contatti di ragazzine; controllare il profilo di ognuna; dalla foto profilo verificare se di gradimento; i primi messaggi di conoscenza; la richiesta delletà – dicono ancora gli inquirenti – se piccole venivano fatte proposte se già avevano 14 anni venivano scartate; dopo pochissimi contatti la richiesta di invio di foto e video; subito dopo la richiesta si trasformava in foto e video hard; proposte di sesso virtuale; masturbazione anche più volte al giorno con proposte che hanno fatto emergere una perversione al di fuori di ogni immaginazione”. Non pago di aver catturato lattenzione e la fiducia di alcune vittime, il 21enne “ha più volte tentato di adescare altre minori che rifiutavano le richieste di invio foto e video asserendo testualmente: ma io sono piccola ho solo 12 anni”. Il giovane oltre ad aver compiuto atti sessuali con una delle vittime (per quanto fino ad ora accertato ma potrebbero essercene delle altre) ha anche provato a convincere le amiche di questa, come se dovesse riuscire nel suo intento con tutto il gruppo. Adesso tocca a te era questo che diceva alle altre minori ma qualche volta era sfortunato perché rispondevano al telefono i genitori che effettuavano un giusto controllo sullo smartphone delle bambine.
“Lindagato ha sì ottenuto il consenso della vittima ma questo non lo scusa e risponderà di violenza sessuale su minore – dicono dalla Squadra mobile di Ragusa – La legge anche se non vi è stata violenza o minaccia nei confronti delle vittime, quando queste hanno meno di 14 anni prevede la stessa pena di chi ha esercitato violenza fisica. Il legislatore non scusa lignoranza della conoscenza del soggetto agente dellesatta età della vittima; inoltre non avendo questa ancora raggiunto un grado di maturità tale da poter scegliere liberamente, il legislatore ha previsto pene uguali per chi compie atti sessuali con minore consenziente ma minore degli anni 14 e chi esercite su di esse violenza o minaccia”.
Durante lattività investigativa lindagato è stato sottoposto a perquisizione domiciliare disposta dal Pubblico Ministero e la Squadra Mobile insieme ai colleghi del Commissariato di Vittoria sequestravano diversi dispositivi informatici tuttora in fase di analisi. Lindagato nonostante la perquisizione domiciliare postava sul social network facebook minacce rivolte alle famiglie delle vittime perché lo avevano denunciato.
Ieri in tarda mattina gli investigatori della Polizia hanno ricevuto lordine di cattura e pochi minuti dopo lindagato veniva arrestato e condotto presso gli uffici della Squadra Mobile. La Polizia Scientifica lo ha fotosegnalato e subito dopo è stata applicata la misura cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari. La Polizia di Stato di Ragusa ha potuto assicurare alla giustizia un altro criminale grazie alla collaborazione delle famiglie delle bambine che hanno aiutato gli investigatori a fare chiarezza su quanto accaduto – dicono dalla Questura di Ragusa – La Squadra Mobile pone il massimo dellattenzione su questi fenomeni sempre più frequenti di adescamento dei minori via social network e instant messenger, spesso covo di soggetti che pongono le loro attenzioni sessuali sui minori. È necessaria una costante vigilanza da parte degli adulti sullutilizzo degli smartphone da parte dei più piccoli, ignari della perversione di alcuni. E avverte: “Nel caso in cui altre vittime fossero state adescate, si prega di contattare la Squadra Mobile al numero 0932/673063 o 0932/673696.