Lui che è stato senza alcun dubbio uno degli attaccanti più efficaci e tecnici, pur nella sua eclettica interpretazione del ruolo, di tutti i tempi in Italia, sa benissimo di che si tratta nel merito. Roberto Mancini, commissario tecnico della nazionale italiana è infatti tornato con la adeguata cognizione di causa sul tema degli attaccanti e delle possibili noie che alcune assenze e alcune scelte possano procurare allinterno del gruppo. Per lui, il problema non sussiste. Infatti, da questo punto di vista, lobiettivo è ben altro.
“Il prossimo step per la Nazionale? Dobbiamo migliorare molto perché bisogna dare continuità ai risultati e alle prestazioni ed essere una squadra offensiva che gioca allo stesso modo, per attaccare sia in casa che fuori ha detto Mancini a margine della premiazione della squadra di Poste Italiane, vincitrice del torneo ’Azzurri partner Cup’ – Per far questo ci vuole tempo, bisogna avere pazienza, ma è questo il nostro obiettivo: dare una mentalità vincente”.
“Contro la Polonia è stata importante la vittoria ma soprattutto la prestazione – sottolinea il ct azzurro -. L’immagine più bella della vittoria? La felicità dei ragazzi, dopo tanto tempo meritavano questa soddisfazione. E questo dipende da noi: se saremo bravi a migliorare, i tifosi ameranno la Nazionale follemente, nel momento in cui torneremo a fare risultato non ci saranno problemi”.
Ed ecco, dunque, il punto focale della possibile querelle che vede Mancini rispondere anche a chi gli chiede di un ipotetico problema con gli attaccanti e i centravanti in particolare. “Il calcio è questo: ci sono dei momenti in cui non vinci e non sai perché anche se lo meriti, a volte gli attaccanti giocano bene e non riescono a fare gol, poi di colpo cambia: quindi assolutamente non esiste un problema n.9”, ha chiosato l’ex numero 10 della Sampdoria di Boskov.