Il sub-continente indiano continua ad essere la “palestra” in cui le dinamiche che alimentano le disuguaglianze sociali – in costante espansione nel mondo – esprimono le loro “esibizioni” più clamorose. Si apprende da AsiaNews, infatti, che tra le 10 persone più ricche dellIndia, ce nè una con una rete personale di 47,8 miliardi di dollari, mentre gli imprenditori sembrano essere in progressivo aumento … “fatti da soli”. Questi sono i risultati emersi da uno studio pubblicato dalla rivista CEOWORLDS, che redige una lista di 10 “Paperon de Scrooges” indiani. Accanto a queste enormi ricchezze personali, tuttavia, ci sono ancora decine di milioni di cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà, cioè con meno di 1,9 dollari al giorno.
La società indiana, tuttavia, continua a essere dilaniata da profonde differenze sociali, visibili non appena ci allontaniamo dai grandi centri urbani. Sono milioni di poveri che vivono nelle baracche degli slum, con meno di due dollari al giorno. Secondo il censimento del 2011, nel paese gli indigenti erano il 21,9% della popolazione. Uno studio della Brookings Institution pubblicato a luglio 2018 riporta che il 5% della popolazione vive in condizioni di estrema povertà, ovvero 70,6 milioni (su una popolazione totale di circa 1,3 miliardi).
Assolutamente, lindiano più ricco è Mukesh Ambani, magnate dellindustria petrolifera, presidente della colossale Reliance Industries Limited. Ha ereditato il gruppo da suo padre, originariamente un produttore di tessuti. Nel 2016 ha rivoluzionato il settore delle telecomunicazioni indiano, mettendo sul mercato il pacchetto telefonico più economico con i dati Internet. Dietro Ambani, Azim Premji, presidente di Wipro, il terzo più grande fornitore di servizi software con una ricchezza di $ 20,9 miliardi, è sul podio; e Lakshmi Mittal, presidente di ArcelorMittal, il più grande produttore di acciaio al mondo. Di questi tre, lunico “fatto da sé” è Premji: ha fatto fortuna conquistando il negozio di olio da cucina di suo padre ed espandendolo nel settore dei servizi.