Massima allerta scattata in mattinata al palazzo di giustizia di Agrigento, dopo larrivo vis posta di un plico, al cui interno è stato trovato un un proiettile da guerra con tanto di scritta: “Zecca sei nel mirino”. Il tutto indirizzato al procuratore Luigi Patronaggio. Sulla lettera, il simbolo di Gladio, lorganizzazione paramilitare clandestina nata nel dopoguerra per contrastare linvasione sovietica, un simbolo poi associato alla stagione dei misteri sulle stragi italiane. Nel mirino ci sarebbe dunque il magistrato che nei giorni scorsi ha avviato lindagine sul ministro dellInterno Matteo Salvini, per il blocco della nave Diciotti al porto di Catania. Il fascicolo è ormai al tribunale dei ministri di Palermo. Tempestivo lintervento dei carabinieri del comando provinciale di Agrigento, mentre la procura di Caltanissetta ha già aperto uninchiesta, competente per le indagini che riguardano i magistrati del distretto agrigentino.
Non si tratta però di un caso isolato, nei giorni appena trascorsi, infatti, Patronaggio aveva già ricevuto altre minacce, soprattutto via social: il riferimento rimane sempre lo stesso, ossia linchiesta “Diciotti” e lispezione fatta sulla nave, lo scorso 22 agosto. Quel giorno, il procuratore volle verificare di persona le condizioni dei migranti che venivano trattenute sulla nave: “Condizioni critiche”, le definì. E subito dopo il suo intervento, venne autorizzato lo sbarco dei minori. Ma il caso non era ancora risolto.
Ieri pomeriggio, si è tenuto un comitato per lordine e la sicurezza convocato dal prefetto di Agrigento Dario Caputo. Allesame, lipotesi di rafforzare le misure di protezione per il procuratore di Agrigento, che è comunque già scortato dagli anni Novanta, da quando a Palermo faceva parte del pool antimafia.
Il procuratore di Caltanisetta, Amedeo Bertone, commenta: “Cè una spirale che si innesca quando si alzano i toni, bisogna evitare di farlo perché cè sempre in giro un pazzo che rischia di entrare in azione”. Patronaggio sarà ascoltato presto da Bertone: “Certamente è un fatto inquietante”.
“Solidarietà al Procuratore Patronaggio. In un Paese civile e democratico certe intimidazioni non possono essere né accettate né sottovalutate”, ha detto il Ministro dellInterno Matteo Salvini. “Desidero esprimere solidarietà al procuratore di Agrigento per le minacce di morte che gli sono state rivolte con un metodo grave ed inquietante – dice Cosimo Ferri, componente Commissione Giustizia Camera dei Deputati – Occorre respingere con forza questi episodi che feriscono non solo il magistrato, ma le istituzioni e lo Stato. La risposta deve essere corale e deve consentire una reazione efficace anche da parte della politica”. Interviene anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Un fatto gravissimo e inquietante, che riporta lItalia indietro nel tempo a un periodo buio della Repubblica. Un fatto che per i suoi contorni non può non avere una risposta pronta e immediata da parte del presidente del Consiglio e del ministro della Giustizia, perché è ormai evidente che le posizioni razziste e violente di una parte politica stanno inquinando i pozzi della cultura democratica e della convivenza civile in Italia, una convivenza che nel dialogo e nellaccoglienza hanno i propri capisaldi”.
Solidarietà anche dal presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava e dal gruppo parlamentare di M5S allArs: “Solidarietà al procuratore Patronaggio e condanna senza se e senza ma – scrivono in grillini in una nota – per ogni forma di intimidazione e violenza”. Poi, arriva il tweet del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Massima solidarietà al procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, da parte di tutto il ministero per le minacce ricevute. Chiederei agli esponenti politici, almeno in questi casi, di evitare strumentalizzazioni”. Parla anche il presidente dellAssociazione nazionale magistrati, Francesco Minisci: “Sconcerto e preoccupazione”. E poi: “Assicuriamo che lazione dei magistrati non sarà mai condizionata da vili atti intimidatori come questo, che condanniamo con fermezza”. Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, parla di “gesto da vigliacchi e irresponsabili. Sosteniamo Patronaggio”.