Sono aumentate le pressioni dell’opposizione di sinistra al Governo, ed ecco che una parte chiede al Presidente della Repubblica che il Ministro Salvini venga accusato di reati costituzionali. Una richiesta che permetterebbe l’arresto del vicepremier leghista, favorendo la caduta del governo. Ma il presidente Mattarella non si fa tirare la giacchetta da Leu e compari, quindi opta per un “botta e risposta” con Salvini. Mattarella dice “Nessuno sopra la legge”, e Salvini ribatte “L’ho rispettata”.
Che cosa rischia (davvero) Matteo Salvini?
La palla ora passa al Tribunale dei ministri, che è la sezione specializzata del tribunale ordinario competente per i reati commessi dal presidente del Consiglio e dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni. La materia è regolata dalla legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che ha modificato, tra gli altri, l’art. 96 della Costituzione il quale prevede che “il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nellesercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati , secondo le norme stabilite con legge costituzionale”.
Entro novanta giorni dal ricevimento degli atti, compiute indagini preliminari e sentito il pubblico ministero, il Tribunale dei ministri deve scegliere se archiviare lindagine o procedere.
Nel primo caso, il tribunale dispone larchiviazione con decreto non impugnabile.
In caso contrario, trasmette gli atti con relazione motivata al procuratore della Repubblica per la loro immediata rimessione al presidente del ramo del Parlamento competente. Nel caso di Salvini, che è membro del Senato, gli atti verrebbero trasmessi a Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“I nostri magistrati traggono legittimazione e autorevolezza dal ruolo che loro affida la Costituzione”. Risponde Salvini: “Ha ragione, ho rispettato la legge chiudendo i porti”.
“Nel nostro ordinamento non esistono giudici elettivi. I nostri magistrati traggono legittimazione e autorevolezza dal ruolo che loro affida la Costituzione. Non sono quindi chiamati a seguire gli orientamenti elettorali, ma devono applicare la legge e le sue regole”, così il presidente Sergio Mattarella alla Camera, ricordando la figura del capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro. E qualcuno rammenta che “solo Scalfaro avrebbe osato far arrestare Salvini…scavalcando il Tribunale dei Ministri”. “Come spesso ebbe a ricordare anche il presidente Scalfaro – dice Mattarella – queste valgono per tutti, senza aree di privilegio per nessuno, neppure se investito di pubbliche funzioni, neppure per gli esponenti politici”. Il richiamo del Capo dello Stato avviene nel giorno in cui la Lega manifesta fuori dal Senato in difesa del ministro dell’Interno Matteo Salvini, indagato dai magistrati di Palermo per la vicenda della nave Diciotti.
“La Repubblica e la sua democrazia sono presidiate da regole, il rispetto di queste è indispensabile, sempre, quale che sia l’intenzione di chi si propone di violarle”, ha detto il presidente della Repubblica Mattarella parlando alla commemorazione di Oscar Luigi Scalfaro alla Camera. “È buona regola che i poteri statali non si atteggino ad ambienti rivali e contrapposti ma collaborino lealmente al servizio dell’interesse generale”.
Non si è fatta attendere la risposta del ministro dell’Interno. “Il presidente Mattarella oggi ha ricordato che nessuno è al di sopra della legge, ha ragione. Per questo io, rispettando la legge, la Costituzione e l’impegno preso con gli italiani ho chiuso e chiuderò i porti a scafisti e trafficanti di esseri umani. Indagatemi e processatemi, io vado avanti”, Matteo Salvini risponde così su Twitter.