Peculato, corruzione e abuso d’ufficio: 9 arresti a Lecce

    9 sono i soggetti sottoposti a diverse misure cautelari (due in carcere, cinque agli arresti domiciliari e due con obblighi di dimora) da parte dei finanzieri del comando provinciale di Lecce, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica; diverse le accuse a loro carico: associazione a delinquere, peculato, corruzione, corruzione elettorale, abuso d’ufficio, falso, occupazione abusiva, violenza privata e lesioni.?L’ipotesi di reato formulata dai magistrati ha accertato l’assegnazione indebita di alloggi di edilizia residenziale pubblica nei confronti di alcune persone non collocate in graduatoria in posizione utile, l’occupazione abusiva di alloggi resisi disponibili per l’assegnazione nonché l’accesso illegittimo a forme di sanatoria di cui alla legge regionale 10 del 2014 concesse in assenza dei requisiti richiesti.
    Sono stati, inoltre, notificati 34 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati per analoghe ipotesi di reato. Tra gli indagati figura, tra gli altri, il nome del senatore leccese della Lega Roberto Marti, che dal 2004 al 2010 è stato assessore a Lecce ai Servizi sociali, ai progetti mirati e alle pari opportunità. Per lui il reato contestato è abuso d’ufficio e falso ideologico.?Gli indagati non sono stati raggiunti da alcun provvedimento restrittivo nell’ambito dell’inchiesta sui voti elettorali ottenuti in cambio di case popolari. Fra gli arrestati ex amministratori comunali e consiglieri comunali, alcuni dei quali ancora in carica, e dirigenti del Comune.?L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giovanni Gallo, in seguito a richiesta avanzata dalla Procura nel mese di dicembre dello scorso anno nell’ambito di indagini svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Lecce.??Si tratta di comportamenti che al momento non vedono coinvolti ulteriori soggetti oltre a quelli colpiti dalla misura cautelare. Secondo i magistrati la finalità era quella di acquisire consenso elettorale dei potenziali beneficiari dei pubblici alloggi.