Il nuovo nel campionato che viene è nei nomi piuttosto che nei modi: il vecchio cristiano e il bambino Lautaro, le diverse strisce di Higuain, leleganza del fenicottero Ruiz e quella del suo precursore Shepherd, il muscolacci di Emre Can e Bakayoko e la freschezza di Kluivert junior sono, grosso modo, le cose che sono cambiate nellalta classifica, dove invece gli allenatori, e quindi gli stili di gioco, sono tutti uguali tranne a Napoli, dove il passaggio da Sarri ad Ancelotti non è certo un atto rivoluzionario, in ogni caso. Per cercare novità, anche ideologiche, bisogna scendere nelle aree più paludose della Serie A: il vero punto di rottura al conformismo tattico potrebbe essere lEmpoli di Andreaolioli, che ha giocato un calcio sublime lanno scorso (siamo nel contesto di un sarcasmo forse ancora più evoluto), mentre sono incuriositi un sacco di tre principianti di pasta nuovi e altrettanto ambiziosi, Pippo Inzaghi a Bologna (dove lavora su 3- 3-2, modulo molto in disuso), Julio Velazquez allUdinese (lui è impiantabile, da noi, il modello spagnolo?) e Moreno Longo, un tecnico che per un paio danni è considerato un predestinato, a Frosinone (che però ha una modesta rosa). DAversa è anche un debuttante a Parma, unaltra formazione molto poco attrezzata. Ed è la prima volta che affidano una squadra dallinizio a Roberto De Zerbi, il più originale, insieme a Nicola, degli allenatori di ultima generazione: vale la pena tenere docchio Sassuolo. Nelle zone alte, daltra parte, tutto sarà più canonico.
Domenica Allegri ha annunciato che inizierà con 4- 4- 2. O meglio, con Ronaldo e un altro suggerimento (o Dybala o Mandzukic) e non con Ronaldo al centro del tridente o come riferimento in 4- 2- 3- 1. Sta guadagnando punti Bernardeschi, che tra laltro mette su unimponente massa muscolare. In ogni caso, Allegri proporrà diversi moduli. E come sempre, fino a Natale non sceglierà quello più stabile.
Di quelli grandi, è la squadra più indefinita, non tanto nel sistema (da Sarri 4-3-3 allAncelottian Christmas tree) quanto negli elementi che dovranno interpretarlo e nel modo in cui è richiesto di farlo esso. Per ora, il regista fa Hamsik e lattaccante Milik, mentre Mertens torna nella folle pattuglia di sostenitori (Insigne, Callejon, Verdi, Ounas, presto Younes, mentre linglese si è trasferito a Parma). Cè ancora una mancanza di equilibrio e identità, ma Ancelotti intende continuare su questa strada, mirando a un possesso palla più ragionato e ad un modo più riflessivo di attaccare.
Nellarea Scudetto, Di Francesco è quello con le idee più fresche e il materiale umano più malleabile, e Roma lallenamento con i limiti più indefiniti. Il 4-3-3 è destinato a fare un giro più tecnico, o banalmente più offensivo, con due mezzals che lo scorso anno, per tipologia, cerano: Cristante è formidabile nel gioco senza palla e Pastore è quando la palla accarezza sua. Se lArgentina mantiene la salute, può fare la differenza. Roma ha una gamma molto ampia tra potenziali e fattori di rischio: Kluivert e Ünder sono così giovani che sono capaci di tutto. E NZonzi arriva a centrocampo.
Squadra perfettamente spallettiana, nella forma (il 4- 2- 3, che in Italia è fuori moda ma allestero rimane un riferimento) come negli uomini, nonostante lenorme rimpianto di non avere Modric né Vidal (che spettacolo lo farebbe sono stato un centrocampista gangster con lui e Nainggolan). Daltra parte è arrivato Keita, che aumenta la gamma di possibilità di gioco. Lallenamento tipico mescola talento, velocità, potenza, personalità, duttilità: tutto ciò che Spalletti vuole. Trovare la posizione a Lautaro Martinez potrebbe essere un must.
Anche Gattuso lavora su un classico 4- 3, meno sofisticato ma più ritmato, meno standardizzato e appassionato di quello romanista. Un attaccante come Higuain finirà per risucchiare quasi tutte le idee del gioco, alla fine il 40% degli obiettivi lo segnerà e poi i rossoneri agiranno in funzione di questo. Anche il nuovo arrivo Castillejo, ala presa da Villarreal per 18 milioni e Bacca. Bakayoko è un centrocampista molto grosso e aggiungerebbe muscoli, centimetri e potenza, che mancavano nel reparto centrale. Ora la squadra è completa.