Un uomo costretto ad oltre sette ore e mezza di passione, segnate da una corsa tra una struttura e laltra e
culminate nel trasporto in eliambulanza nellunica struttura operativa che era fuori regione, quella
dellospedale Cardarelli di Napoli, prima di ricevere adeguate cure rispetto ad una embolia gassosa. Un sub
che ha avuto un incidente, dopo una immersione nel mare di Sperlonga, che oggi si trova con una invalidità
del 100% e limpossibilità di svolgere la propria attività professionale. Un percorso lungo, anzi, lunghissimo e
segnato da mille ostacoli ed incognite che vedranno questo uomo sottoporsi, senza che sia possibile
ad oggi stabilirne gli esiti, a cure e controlli estenuanti. Il tutto perché nel Lazio non esiste una camera
iperbarica operativa. Assenza che emerge in tutta la sua drammaticità ed evidenza in una regione, come il
Lazio, a forte vocazione turistica, caratterizzata dalla presenza di oltre 130 km di costa che vanno dal
confine con la Toscana a quella con la Campania, in cui si praticano con sempre maggiore frequenza sport
quali il diving e diverse attività di immersione che, complice anche un clima mite, si svolgono nellarco di
quasi tutto lanno e non si concentrano solo nel breve periodo estivo. Fattori che, evidentemente, chi
governa questa Regione non ha tenuto in alcun modo conto considerato che oggi dei pochi centri esistenti
nel Lazio, come quello dellIcot di