Il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone, interviene per commentare la recente scelta del Sindaco di Latina, Damiano Coletta, di spostare i servizi e lufficio anagrafe in periferia: Il centro storico di Latina rischia di diventare un museo delle cere. dichiara Simeone La scelta, scellerata, assunta dal sindaco di Latina Damiano Coletta, è quella di chiudere lufficio anagrafe di Corso della Repubblica a Latina e di spostarlo in via Ezio. Si tratta dellultima decisione, in ordine di tempo, che contribuirà ad impoverire il già desolato cuore della città capoluogo. Coletta doveva essere luomo della rivoluzione, dellattenzione verso i cittadini, di quello sviluppo mancato su cui ha condotto una intera campagna elettorale. Ma alle parole devono seguire i fatti prosegue Simeone gli stessi che guardando come è ridotta la città tra spazzatura e topi, servizi ridotti allosso, non trovano collocazione nellazione di una amministrazione invisibile. La scelta di chiudere il centro storico di Latina non è stata di Coletta. Ma preso atto del vuoto che si era creato è a Coletta, oggi sindaco, che spettava il dovere di rivedere tale scelta e non di peggiorarla. La decisione di spostare gli uffici comunali, e quindi i servizi ai cittadini, che erano lunico elemento attrattivo che potesse portare un po’ di vita in quello che è diventato uno spazio desolato, quasi lombra di se stesso, va nella direzione opposta a quella della creazione di una città a misura dei cittadini e che nel centro trova il motore propulsore del suo sviluppo. Le scelte dovrebbero attuarsi prendendo in considerazione la realtà. Ma il sindaco Coletta da oltre due anni sembra essere il sindaco di una città che esiste solo nella sua mente. E non basta certo pavimentare il centro storico per renderlo attrattivo per i cittadini. Ci auguriamo che Coletta si ravveda, ed anzi, speriamo che non riporti solo lanagrafe negli uffici del Comune in centro ma anche gli altri uffici comunali e si attivi per ricollocare in questo spazio urbano anche altre funzioni nonché la riattivazione di quei servizi che oggi sono chiusi o negati per oggettiva incapacità amministrativa, a partire dal teatro comunale. Coletta conclude Simeone si illude di gettare fumo negli occhi dei cittadini con dichiarazioni di sbandierata onestà che celano oggettiva incapacità e immobilismo amministrativo inaccettabili.