Il premier Conte è arrivato nella capitale statunitense dove prima è stato ricevuto la sera nella dimora dellinviato diplomatico negli States Armando Varricchio, prima del suo incontro in mattinata con il presidente Trump, che darà via alla sua operazione in America. Saranno discussi durante lincontro alcuni punti salienti, come la questione sulle tasse imposte sugli importi commerciali: il settore agroalimentare non sarà toccato, ha annunciato Trump dopo la visita al presidente europeo Juncker. Altre questioni riguarderanno le multe alla Russia e limmigrazione, affrontando la questione Libica. Il primo ministro vuole mostrare al presidente degli States il piano di unalleanza tra i ministri della difesa italiani e libici, creando una collaborazione per arginare i flussi migratori. Per il premier è una scelta azzeccata che serve anche a non fare entrare in Europa probabili terroristi. Ma il piano ha anche lo scopo di arrestare gli interessi della Francia in quel Paese, che sta facendo di tutto per mandare il governo libico alle elezioni anticipate entro la fine di questanno. Un piano di intesa che serve anche per far rigiocare lItalia il ruolo di primo alleato europeo degli Usa, dopo che il governo italiano è stata abbandonata per via dello scetticismo mostrato dallUnione Europea. Conte vuole che Trump appoggi lincontro con le autorità libiche, che verrà organizzato nel nostro Paese, come preannunciato dal premier. Ma lultima parola, anche sulla revisione progettuale del piano, cè lha il presidente statunitense. Però se arriva lok da Washington, si aprirebbe uno scenario importante per gli altri alleati del vecchio continente, con lItalia che farebbeda facilitatore negli scambi Ue-Usa, anche per mano dell anti-establishment che caratterizza le due nazioni. “Sono tante le cose che ci uniscono spiega Conte. Lobiettivo del premier e di arginare le condotte politiche di Francia e Germania, i principali responsabili dellabbandono dellItalia nelleurozona. Per arrivare a questo, il nostro governo dovrà acconsentire alle richieste americane sulla Tap, il gasdotto che dai Paesi Balcanici arriva fino a noi, e a contiuare a svolgere la sua parte attiva nelle operazioni internazionali e nelle missioni Nato.