Bene lattenzione alle-commerce per lo sviluppo dei prodotti di artigianato, manifattura e gastronomia locale Made in Rome, ma non vorremo che la smania di fare tutto via web abbia fatto perdere il senso della realtà di tutti i giorni al sindaco Virginia Raggi: merci contraffatte esposte abusivamente in ogni angolo della città, cianfrusaglie varie ai semafori, prodotti e gadget di Roma taroccati venduti nelle centinaia di minimarket del centro storico e, come se non bastasse, addirittura prodotti di noti discount venduti su alcuni banchi del mercato rionale di Campo dé Fiori e spacciati come prodotti tipici laziali lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, portavoce del movimento Difendiamo lItalia in merito alla recentissima memoria di giunta approvata dallamministrazione pentastellata che promuove online i prodotti Made in Rome.
La volontà di mettere la città in vetrina allestero sui canali online è certamente un idea giusta e innovativa che però non si sposa con quello che invece vedono e comprano i turisti una volta approdati nella Capitale. Non si governa con i clic e neanche si può pensare di mistificare la realtà perché il passaparola degli stranieri produce molto di più che una foto sui siti e-commerce. Serve un immediato piano di azione per stroncare il commercio abusivo presente su tutte le grandi consolari così come lattivazione di un nucleo della polizia locale anti contraffazione che fa perdere milioni di euro alle grandi firme che non si sentono tutelate dalle istituzioni italiani. Infine è fondamentale accompagnare questo provvedimento con un monitoraggio severo delle licenze rilasciate nei mercati rionali delle zone centrali per verificarne la corrispondenza tra autorizzazioni e prodotti venduti controllando anche i rapporti di lavoro e gli eventuali subaffitti conclude Santori.