“Negli ultimi mesi siamo stati oggetto di numerose accuse infondate e, nonostante i nostri sforzi di rettifica, siamo stati denigrati per attività che non solo sono legali ma sono anche ampiamente accettate come componente standard della pubblicità online sia nellarena politica sia in quella commerciale” afferma Cambridge Analytica, sottolineando che oltre alla procedura di insolvenza in Gran Bretagna saranno avviate parallelamente le operazioni per la bancarotta negli Stati Uniti. Nonostante questo e nonostante la “precaria condizione finanziaria”, la società si impegna a far fronte a tutti gli obblighi nei confronti dei suoi dipendenti, inclusa la distribuzione delle indennità di fine rapporto. La situazione della società si era aggravata con il video shock del suo amministratore delegato, Alexander Nix, ora sospeso.
Nix era stato catturato dalle telecamere della rete tv inglese Channel 4 mentre si lasciava andare a commenti sulle tattiche seguite in campagna elettorale per far vincere i clienti della società, in qualunque parte del mondo essi si trovassero: tattiche che includevano prostitute, ex spie, mazzette e fake news. E fra i clienti di Cambridge Analytica cera il presidente americano. Donald Trump? “Lho incontrato tante volte. Lo abbiamo fatto vincere noi”, aveva detto Nix nel video catturato da Channel 4, vantandosi del lavoro sporco fatto dalla sua società per aiutare il tycoon a trionfare nelle urne delle presidenziali americane. Lo scandalo con Facebook è stato però troppo grande per Cambridge Analytica, non munita delle stesse disponibilità di Zuckerberg né della sua influenza.