La sfida al Barcellona, il mercato, il rapporto con Roma, Alisson che non abbiamo bisogno di vendere, ladattamento di Schick, la cessione di Salah (io e Baldissoni non siamo scemi), Kluivert e il bilancio: ieri il direttore sportivo della Roma, Monchi, ha parlato a lungo con la stampa estera e ha affrontato a 360 gradi tutto il mondo giallorosso. Partendo dalla sfida contro i catalani: Con la testa sarà sfida difficile, loro sono forse la miglior squadra del mondo. E hanno più possibilità di noi. Se parlo con il cuore penso che ce la possiamo fare. Guardo calciatori e staff e vedo qualcosa di diverso fino a ciò che vedevo qualche settimana fa.
I tifosi, oltre che al Barça, pensano però già al mercato dellestate: Finora non abbiamo venduto nessuno e non abbiamo ricevuto offerte. Lobbligo di un d.s. è ascoltare tutti. In questo momento però – ha aggiunto Monchi – dobbiamo fare meno e parlare di più.
Il direttore sportivo romanista ha poi replicato a chi gli diceva che Pallotta fosse interessato solo a sistemare il bilancio: A Pallotta interessa seguire le regole dellUefa, ha investito tanti soldi nella Roma e li investe ancora, ma ci sono delle regole. Dobbiamo sistemare il bilancio. Il nuovo stadio sarà uno step positivo per il futuro. A proposito di futuro, Monchi ha rigettato con forza lidea che i calciatori non vogliano accettare la Roma perché la città è caotica e i tifosi violenti: Non sono daccordo con questa descrizione. La mia forza è il brand Roma, quando chiamo e dico che sono il d.s. della Roma le porte si aprono.
In tema di acquisti, Monchi ha iniziato da Schick: Sappiamo che è un calciatore ancora giovane e ha bisogno di un percorso, ma la qualità ce lha. Magari quando arriverà a 40 milioni come valutazione tutti saremo più convinti che li vale. Anche lui non è convinto ancora. Dani Alves è stato un anno e mezzo un giocatore normale, e i tifosi non erano contenti. Poi è diventato importante. Cè una parola molto importante: adattamento. Per Monchi, poi, baby Kluivert non si adatterebbe bene alla Premier: Forse al City, ma non è fisicamente forte, anche se tecnicamente è fortissimo. Sembra più un giocatore per Spagna o Italia.
Premier, invece, si è adattato benissimo Salah: Su Momo ci sono due cose importanti da capire. Primo: la cessione fatta prima delleffetto Neymar che ha rivoluzionato il mercato. Ma soprattutto è importante sapere che noi avevamo necessità vendere Salah prima del 30 giugno. Con queste due condizioni penso che abbiamo fatto una vendita importante, altrimenti diventa che io e Baldissoni siamo scemi.