I giudici della Corte dAppello di Genova hanno confermato questa mattina a Genova la condanna a 5 anni di carcere per lex sindaca Marta Vincenzi nellambito del processo sullalluvione del 2011 del capoluogo ligure nella quale 6 persone persero la vita. Si tratta dellultima pronuncia prima di un eventuale giudizio di legittimità in Cassazione. Vincenzi non era presente in aula. Dopo la lettura della sentenza il marito dellex sindaco, Bruno Marchese, ha avuto un malore e si è accasciato a terra. Luomo è stato immediatamente soccorso dallavvocato dellex primo cittadno ed è stato allertato il 118.
La pronuncia in secondo grado è arrivata questa mattina, emessa dalla seconda sezione della Corte dAppello di Genova presieduta dal giudice Giuseppe Diomeda. Lex primo cittadino e alcuni tecnici comunali erano accusati per non aver chiuso le scuole nonostante lallerta meteo e per la falsificazione del verbale sullorario di esondazione del rio Fereggiano, che provocò sei vittime tra cui due bambine di 10 mesi e 8 anni. In primo grado lex primo cittadino era stato condannato a 5 anni per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. La sentenza, attesa a febbraio, era slittata dopo la decisione di risentire alcuni teste proprio sul falso verbale. Oltre a Vincenzi questa mattina il giudice ha confermato anche la condanna a 4 anni e 5 mesi nei confronti del dirigente comunale Gianfranco Delponte. Lievemente diminuita invece la pena per lex assessore comunale alla protezione civile Francesco Scidone, condannato in primo grado a 4 anni e 9 mesi. Per gli altri due vertici comunali imputati nel processo, Pierpaolo Cha e Sandro Gambelli, le pene sono risultate aumentate. Tre anni di reclusione sono stati inflitti nei confronti di Cha, condannato per disastro colposo reato attribuito anche a Gambelli. Lex coordinatore dei volontari di protezione civile Roberto Gabutti, accusato di falso e calunnia e assolto in primo grado, è stato invece condannato a 8 mesi.