COMPLESSIVAMENTE, NEL CORSO DEL 2017 LA DISOCCUPAZIONE E’ CALATA ALL’11,2%

    Rivelando i dati emersi da uno studio condotto su lmercato del lavoro, l’Istat afferma che nel corso del 2017 la riduzione del numero dei disoccupati (-105 mila, -3,5%), è proseguita molto più ’corposa’ rispetto al 2016 all’anno precedente, grazie soprattutto al trend rappresentato dall’andatura degli ultimi tre trimestri dell’anno, che ha comportato un calo del tasso di disoccupazione di 0,5 punti (dall’11,7% del 2016 all’11,2 del 2017). In particolare, ha sottolineato l’Istituto di Ricerca, il calo della disoccupazione è ad appannaggio di quanti in cerca di occupazione da almeno gli ultimi 12 mesi (-46 mila, -2,7%) e, con flussi maggiore, dai disoccupati di breve durata. Fattori che concorrono ad ingrossare la schiera numerica di quanti in cerca di lavoro da almeno un anno sul totale disoccupati (57,8%, +0,5 punti). Per il quarto anno consecutivo inoltre, si segnala che sempre lo scorso anno, è diminuito il numero degli inattivi, sebbene in misura meno marcata dell’anno precedente (-242 mila, -1,8%). Un calo rivolto per lo più alle ’forze di lavoro potenziali’ (-213 mila, -6,4%). Così come, sempre nel 2017, per il terzo anno consecutivo è proseguita la diminuzione del numero degli scoraggiati (-104 mila, -6,0%). Dunque, evidenzia l’Istat, il 2017 “si caratterizza per un nuovo aumento dell’occupazione”, in crescita per il quarto anno di fila (+1,2%, 265 mila), con il tasso di occupazione salito al 58,0% (+0,7 punti), comunque di 0,7 punti sotto del picco segnato nel 2008. “Da sette anni – si legge ancora nello studio – prosegue la diminuzione del numero di lavoratori indipendenti (-105 mila, -1,9%), più intensa rispetto al 2016”. Con molto più vigore rispetto al passato, si legge inoltre che per il terzo anno è cresciuto il lavoro a tempo pieno (+231 mila, +1,3%) mentre, la crescita del part time si è affievolita (+34 mila, +0,8%). Distribuita poi per fasce di età, dall’analisi emerge che, per il secondo anno, la crescita del numero degli occupati di 15-34 anni (45 mila, +0,9%), continua a crescere mantenendo invariata la media della crescita del tasso di occupazione analogo a quello del 2016 (+0,7 punti). Complessivamente, rispetto ai 35-49enni, la riduzione della disoccupazione è più forte per i più giovani mentre, per gli ultra 50enni, sale purtroppo il numero di disoccupati, come il tasso di disoccupazione. Il dato positivo relativo all’occupazione è rappresentato dalle donne le quali, con un +1,6% rispetto al + 0,9% degli uomini, anche nel tasso (+0,8 e +0,6 punti, rispettivamente), tornano finalmente a sorridere. Se la crescita dell’occupazione è più o meno omogenea in tutto il Paese, è nelle regioni settentrionali che il calo della disoccupazione si fa sentire maggiormente: -8,0% contro -3,7% nel Centro e -0,5% nel Mezzogiorno. Per quel che riguarda invece la riduzione degli inattivi, e del tasso di inattività in generale, qui è il Mezzogiorno a distinguersi. Anche perché, se il calo del tasso di inattività nel Nord e nel Centro riguarda soltanto le donne, nel Mezzogiorno contempla invece entrambe le componenti di genere.
    M.