Un fatto strano quello che da gennaio sta accadendo in Europa agli orologi elettronici, cioè alimentati dalla presa elettrica delle nostre case. Così come per i forni a microonde e i timer che regolano il riscaldamento centrale (ma per gli smartphone ed i pc) i quali hanno mostrato tutti simultaneamente un rallentamento di 6 minuti. Ebbene, ha rivelato oggi l’Entsoe (organismo che rappresenta gli operatori di trasmissione di energia elettrica in 25 paesi Ue), la motivazione di tale fenomeno sarebbe da attribuire alla disputa in atto tra Kosovo e Serbia, che si è riversata sulla rete elettrica europea. C’è intanto da spiegare che tali Stati ’attingono’ l’energia elettrica in un’area scandita da una specifica frequenza sincronizzata, che in determinati dispositivi gestisce anche l’orario. Qualche settimana fa è accaduto che per soddisfare i propri bisogni, il Kosovo non ha generato abbastanza elettricità. Di contro la Serbia che, come da legge, per mantenere stabile la rete europea, è obbligata a colmare le eventuali mancanze del Kosovo, non lo ha fatto. Sembrerebbe che a monte del ’dispetto’ attuato dai serbi, vi siano ancora le antiche e decennali ’ruggini’ legate alla secessione del Kosovo. Come ha infatti spiegato alla Bbc la portavoce di Entsoe, Susanne Nies, “La deviazione si è fermata martedì, quando il Kosovo è tornato a generale l’energia di cui ha bisogno”. Ovviamente, la conseguente modifica della frequenza dell’elettricità, ha generato il rallentamento degli orologi. Ora sono diverse le cose da affrontare: Nies spiega che l’energia in più andrebbe quanto prima generata così da poterla introdurre per tempo nel sistema, cosi che in tutta Europa possa essere risanato l’equilibrio. Per quanto riguarda poi gli orologi della sveglia, o del microonde, l’idea sarebbe quella di regolarli manualmente, salvo poi però regolarli nuovamente quando sarà ripristinata la frequenza. Una situazione grave, non da poco, per la quale, come sottolinea la Bbc, attraverso un comunicato ufficiale l’Entsoe ha dovuto denunciare che “urge una soluzione politica”.
M.