Ciò che è trapelato stamane a margine del Consiglio di sicurezza dell’Onu tenutosi a porte chiuse, con Kuwait e Bolivia, è a dir poco inquietante: come ha denunciato a gran voce Nickolay Mladenov (coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente), l’attutale situazione dei palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza è ’’catastrofica’’ ed emergenziale. Mladenov, ha poi riferito ai media Sacha Llorentty, ambasciatore della Bolivia, nell’area palestinese manca l’acqua potabile, la gran parte degli ospedali sono stati chiusi, ed ’’i medici hanno smesso di operare’’. Tutt ciò in un luogo dove prevale una grande indigenza, complice un tasso di disoccupazione pari al 47 per cento che, tra i giovani raggiunge il 60%. Sempre citando quanto documentato da Mladenov, il diplomatic boliviano ha inoltre aggiunto che a far precipitare la situazione interna a Gaza, ha notevolmente contribuito la decisione da parte degli Usa, di continuare a stanziare fondi (milioni di dollari), a beneficio dell’Unrwa, ossia l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati palestinesi. Tuttavia però, secondo il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, il principale responsabile della ’’situazione critica a Gaza’’ sarebbe lo stato d’Israele.
M.