Lo scandalo che travolto long britannica Oxfam sembra aver scoperchiato una realtà che, seppure in misura minore, riguarda anche altre associazioni umanitari. Urge però premettere che qui si parla di strutture mastodontiche con migliaia di collaboratori (spesso volontari) che operano nelle aree più disparate (e disperate) del pianeta, inevitabilmente venendo spesso a contatto con realtà difficili, di culture altre. Questo per spiegare che, considerando soprattutto il fattore umano, non è poi cosi semplice pretendere ovunque e da parte di tutti condotte irreprensibili. Dunque un conto è quando sono i funzionari o i responsabili delle associazioni umanitarie a prestare il fianco a situazioni illegali o criminali come gli abusi un altro quando certe dinamiche investono un collaboratore impegnato in aree remote. Fatto è però che oggi anche Medici senza frontiere (Msf), ha denunciato di aver registrato tra le sue fila casi di molestie o abusi sessuali all’interno dell’organizzazione. Nello specifico, la direzione dellong con ispirazione sanitaria (che, ripetiamo, conta 40mila dipendenti nel mondo), su 146 segnalazioni – o denunce – ricevute sono stati accertati “40 casi di abusi, di cui 24 sono molestie o abusi sessuali verso membri dell’organizzazione o, in due casi, persone esterne”, vicende che hanno indotto Msf a licenziare senza indugi 19 persone Attraverso un comunicato lassociazione umanitaria afferma che “condanna fermamente ogni forma di abuso, e stiamo rafforzando i nostri meccanismi di denuncia e di monitoraggio per individuare comportamenti che collidono con i nostri principi e garantire che tutti i casi vengano denunciati e puniti, perché il settore umanitario sia trasparente e libero da questi inaccettabili atti. Da diversi anni – spiega ancora Msf – abbiamo istituito specifici meccanismi interni di denuncia, attraverso i quali tutti i membri dello staff possono riportare comportamenti inappropriati, abusi di potere, molestie o abusi sessuali, per i quali sono previste indagini interne e sanzioni che vanno dal rimprovero alla sospensione fino al licenziamento. Abbiamo deciso di diffondere i nostri principi e procedure per combattere ogni forma di abuso all’interno della nostra organizzazione, insieme ai dati sui casi riscontrati nel 2017, per portare avanti il nostro spirito di trasparenza, in un momento in cui il tema è sotto i riflettori in tutti i settori e gli ambiti della società, purtroppo anche quello umanitario”.
M.