Il Medioevo è servito: come ha riportato l’agenzia di stampa Tasnim, il deputato iraniano, Nasrollah PejmanfarPejmanfar ha affermato che agli uomini non dovrebbe essere permesso di assistere a nascite o ad aborti negli ospedali, in quanto ciò “promuove il processo di normalizzazione del peccato in entrambi i generi”. C’è intanto da ricordare che in Iran, dal 1979, anno in cui avvenne la rivoluzione islamica, sono state promosse leggi che, di fatto, hanno imposto la segregazione nei sessi negli ambienti pubblici. Qui infatti la separazione tra uomini e donne è tangibile: accade nelle scuole, sui pullman, e persino nella metropolitana, dove ci sono specifici vagoni per ciascun sesso. Dunque, rivolgendosi ai suoi colleghi, ha chiesto a tutti di condividere l’idea che nella Repubblica islamica gli uomini non possono esercitare professioni sanitarie come di ginecologo, l’infermiere, od il tecnico di laboratorio, perché tali mansioni sono “inappropriati” in un Paese islamico, e dunque comparabili al “peccato”, per il fatto che espongono al contatto tra uomini e donne.
M.