Intervenendo nellambito della Costituente per Roma, stamane il premier Gentiloni non si è certo lesinato in fatto di critiche rispetto allimpegno di unamministrazione che, come si evince dalla stato in cui versa la Capitale, oggettivamente sembra davvero indifendibile. “Roma non è una città che si può governare semplicemente cercando di gestire la sequela di emergenze che si presentano giorno per giorno ha premesso il presidente del Consiglio – Anche l’amministrazione più efficiente farebbe fatica e non mi pare che siamo nella condizione di avere il massimo dell’efficienza. Il governo c’è, c’è sempre stato. Anche nella vicenda in cui Carlo Calenda ha cercato di affrontare il tema della riforma dell’amministrazione, qualcuno ha alzato il sopracciglio dicendo ’ma come, facciamo una cosa con l’attuale amministrazione?’ Ma noi siamo il governo della Repubblica e nei confronti di Roma abbiamo uno spirito di collaborazione anche se dall’altra parte c’è una sospettosa riluttanza ad accettare questa collaborazione”. Dal canto suo il ministro dello Sviluppo Economico ha affermato che, “Non possiamo pensare di stare fermi sulla riva ed aspettare che passi il cadavere della Capitale”, rilanciando lurgenza di un tavolo istituzionale per la Capitale, ma in virtù di una seria pianificazione e, soprattutto, a condizione che vi sia “un impegno e condivisione della sindaca Raggi in prima persona. La crisi di Roma – ha infatti spiegato Calenda – è anche la crisi della struttura industriale della città. Al tavolo abbiamo fatto un’analisi di comparazione con diverse città ed è emerso che Roma ha un problema di specializzazione settoriale. L’obiettivo del tavolo non era quello di ricercare una responsabilità sul declino di Roma, che non è dell’amministrazione attuale, ma individuare le cose di fondo su cui Roma può avere una vocazione e una leadership internazionale”. Un lavoro che secondo il ministro va iniziato “immediatamente” pur nella consapevolezza che gli effetti si dispiegheranno nel lungo periodo ma “ci sono delle misure che vanno fatte subito”. Ad esempio, cosa non da poco, la distribuzione commerciale che “crea nel centro di Roma una situazione indecorosa. Il problema è che nessuno processa le infrazioni e tutti fanno le infrazioni”.
M.