Diffuso in mattinata, il nuovo Bollettino della Bce ha reso noto che il Consiglio direttivo ha scelto di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento, prefigurando tale condizione e la persistenza di tali livelli attuali, anche oltre lorizzonte degli acquisti netti di attività. Intanto il bollettino tiene a precisare che l’economia dell’Eurozona si sta espandendo a un ritmo sostenuto, e che è dunque necessario “un ampio grado di stimolo monetario affinché le spinte inflazionistiche di fondo continuino ad accumularsi e sostengano la dinamica dellinflazione complessiva nel medio periodo”. La necessità di un ampio grado di accomodamento monetario, convenuto dal Consiglio, si è dunque resa possibile per assicurare un ritorno durevole dellinflazione, su livelli inferiori ma, in ogni caso, prossimi al 2 per cento. Inoltre, a partire da gennaio 2018 si darà seguito agli acquisti netti, relativi al programma di acquisto di attività (Paa), con un un ritmo mensile – almeno fino a alla fine del settembre 2018 – di 30 miliardi di euro. Ma non solo, se necessario infatti si proseguirà, almeno fino a quando il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dellevoluzione dei prezzi, soprattutto ’giusto’ rispetto al proprio obiettivo di inflazione. Riguardo poi all’eventuale decisione di incrementare il Paa in termini di entità e/o durata, il Consiglio direttivo ha informato che ciò sarà possibile solo qualora vengano individuate prospettive meno favorevoli oppure, nel momento in cui le condizioni finanziarie siano ritenute ’incoerenti’, rispetto ad eventuali, ulteriori progressi, nei confronti di un aggiustamento duraturo del profilo dellinflazione. In tal contesto lEurosistema procederà quindi al reinvestimento del capitale – nellambito del Paa – rimborsato sui titoli in scadenza, per un prolungato periodo di tempo a termine della conclusione degli acquisti netti di attività, o comunque finché necessario. Riguardi al Pil, la Bce ne rivede al rialzo la crescita nell’area euro che, secondo le stime, prevedono una crescita annua del pil – in termini reali – pari al 2,4 per cento nel 2017; al 2,3 per cento nel 2018; all1,9 per cento nel 2019; e all1,7 per cento nel 2020. Sempre dalle Le proiezioni macroeconomiche stilate dagli esperti, si prevede inoltre un tasso annuo di inflazione misurato sullo Iapc dell1,5 per cento nel 2017; dell1,4 per cento nel 2018; dell1,5 per cento nel 2019; e dell1,7 per cento nel 2020. Infine, la Bce prevede che probabilmente continuerà a scendere Il rapporto debito pubblico/pil nellarea delleuro, malgrado gli atuali valori registrati.
M.