Ovviamente le famiglie italiane se ne sono accorte di come, registrando un +1,7% rispetto ad ottobre, a novembre il ’carrello della spesa’ sia divenuto più caro del solito. Lo conferma l’Istat spiegando che a novembre infatti, i prezzi dei beni alimentari, quelli per la cura della casa e della persona, sono aumentati dello 0,3% su base mensile, e dell1,6% su base annua. Come sottolinea nello specifico l’Istituto di Ricerca, per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, lindice nazionale dei prezzi al consumo per lintera collettività (NIC), è diminuita dello 0,2% su base mensile, aumentando però dello 0,9% rispetto a novembre 2016 , confermando la stima preliminare, quando ad ottobre era a +1,0% a ottobre. Sul fronte dell’inflazione, per il terzo mese consecutivo, la lieve frenata dellinflazione è in parte conseguente al rallentamento, sotto l’aspetto dei beni, della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,2% da +3,8% di ottobre) mentre, per ciò che riguarda invece quello dei servizi, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9% da +1,4%), attenuato in parte dallaccelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+5,0% da +4,3% del mese precedente). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi infine, l’inflazione di fondo’ scende di un decimo di punto percentuale (registrando un +0,4% rispetto allo +0,5% di ottobre), come quella al netto dei soli Beni energetici che, da +0,7%, si attesta a +0,6%.
M.