Un tempo, quando gli esami autoptici non erano ancora così avanzati, era chiamato ’veleno dell’avvelenatore’ grazie alla sua capacità di uccidere senza destare sospetti. Il tallio è sostanza lesiva, a secondo delle qualità usate (quando non alla morte), può causare varie forme di intossicazione, come quella acuta: dolori addominali, scialorrea, vomito, convulsioni. Ma anche fenomeni paralitici che, sulle prime non sono facilmente diagnosticabili. E ieri le accurate analisi condotte dal Laboratorio chimico dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, su uno dei campioni fornito loro dall’Ats della Brianza in seguito ricovero delle due persone rimaste intossicate dalla sostanza, hanno evidenziato livelli di tallio elevati. Come ha spiegato la direttrice dello Zooprofilattico, Maria Caramelli, “più di 100 volte superiori alla dose considerata tossica. Su 74 campioni che ci hanno inviato, al momento il nostro Laboratorio chimico diretto da Cesarina Abete ha concluso l’analisi su circa 50”. Al momento, in merito alle tre persone avvelenate dal tallio (Patrizia Del Zotto e i genitori Giovanni Battista Del Zotto e Gioia Maria Pittana), quel che è certo è che la sostanza usata per fare la tisana (un intriso di erbe essiccate), non si trovava in una delle classiche bustine per infusi già confezionate, ma mescolato sfuso ina una sorta di preparato casalingo. Di qui iol sospetto è dietro la preparazione dell’infuso vi sia la ’mano uana’, ora però il dilemma è: qualcuno lo ha preparato appositamente per uccidere? L’esperta analista ha inoltre spiegato che ’studiando’ i 50 dei “74 campioni che ci hanno inviato, hanno trovato i prodotti più svariati”, aggiungendo “solo per fare degli esempi”, alimenti quali “radicchio, mele, kiwi, polpette, sughi, pesto, marmellata, zuppa d’orzo, crackers. Mentre finora in tutti i campioni avevamo trovato livelli di tallio infinitamente al di sotto rispetto alla dose ritenuta tossica, fissata dall’Epa-Agenzia americana per la protezione dell’ambiente sull’acqua e pari a 0,002 milligrammi/litro, in questo campione i livelli di tallio sono di 0,37 mg/l: oltre 100 volte sopra la dose tossica”.
M.