Non sappiamo se l’arresto di Roberto Spada abbia in qualche modo ’sparigliato’ gli equilibri sul litorale lidense ma, senza ombra di dubbio, ’qualcuno’ tiene a sottolineare il proprio potere nonostante la grande attenzione mediatica e, soprattutto, l’inedita massiccia presenza di forze dell’ordine presenti sul territorio. Come spiegare altrimenti la feroce gambizzazione avvenuta ieri sera dopo le 21 in una pizzeria nel cuore di Ostia? Racket, intimidazione, regolamento di conti, o una ’semplice’ (per quanto assurda) prova di prepotenza? Davanti al locale, sito in via delle Canarie, si sono improvvisamente palesati due uomini con il capo coperto da un casco integrale i quali, con grande freddezza – e ’professionalità’ – hanno aperto il fuoco contro Alessandro Bruno, 55enne incensurato (padre della titolare della pizzeria ’Nuova Disco Giro Pizza’), e un pizzaiolo di 41 anni, nipote del boss Fasciani. Colpiti uno al polpaccio e l’altro a un gluteo, i due sono stati immediatamente trasportati all’ospedale Grassi dove, pur constata la gravosità delle ferite, non sono risultati essere in pericolo di vita. A quanto riferito dagli inquirenti i due feriti avrebbero entrambi una segnalazione per uso di sostanze stupefacenti, il pizzaiolo in particolare, ha anche un precedente per lesioni e danneggiamento. Ovviamente dei sicari nessuna traccia, anche se ci si affida come spesso capita anche all’ausilio di eventuali telecamere di sorveglianza poste nell’area. Tuttavia, poche ore dopo, nell’ambito delle indagini, poco distane dal luogo dell’agguato, gli agenti hanno trovato uno scooter dato alle fiamme, che si ritiene sia quello utilizzato con ogni probabilità dagli autori dell’agguatoOvviamente la vicenda è circondata da fitto riserbo ed inutilmente i cronisti hanno cercato di avvicinare titolari e i dipendenti del locale per riuscire ad ottenere qualche informazione in più. Tuttavia nel pomeriggio, attraverso la pagina Facebook della pizzeria è stato postato un lungo messaggio dal quale si evince poco sulla vicenda in termini di ’sospetti’, e dove i titolari respingono deisamente ogni illazione rispetto a sospetti o ’voci’ che preludono a situazioni legate a circostanze poco limpide. Un post dove si tiene a sottolineare l’angosciante realtà di un accadimento a loro avviso inspiegabile. In qualità di titolare mi sento di dover proteggere quanto di più caro ho costruito insieme alla mia famiglia sacrificio dopo sacrificio – esordisce il messaggio – Oltre lo stato di shock che non auguro a nessuno e l’apprensione nei riguardi di persone a cui vuoi bene subentra ahimè non solo la paura per un gesto a noi ignoto, ma anche la paura nel trovare difficoltà a difendersi dalle chiacchiere che inevitabilmente seguono un episodio del genere a maggior ragione se non sai spiegartelo. Ti auguri che le conseguenze non siano disastrose, che i tuoi sacrifici non vengano vanificati, perché certe cose succedono sempre agli altri e mai per caso si dice. Nelle ultime ore – tiene ancora a ribadire l’autore del post – ci siamo scervellati tanto quanto molti curiosi a capire il perché di tale situazione e a distanza di ore, di un sonno interrotto da più incubi, ancora non sappiamo darci una risposta. Una cosa però possiamo affermarla con assoluta certezza, per noi queste NON sono cose all’ordine del giorno, ci inorridiscono e ci fanno male tanto quanto a qualunque altra persona comune e per bene di cui questo quartiere è pieno, malgrado la pubblicità negativa e le evidenti difficoltà del territorio. Un fulmine a ciel sereno, bizzarro e inspiegabile”. Nel frattempo il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato dai legali di Roberto Spada il quale (con laccusa di lesioni e violenza privata aggravata dal metodo mafioso e dai futili motivi), resta dunque detenuto nella sezione di alta sicurezza, all’interno di carcere Tolmezzo, in provincia di Udine.
M.