Home ATTUALITÀ Transizione energetica e gas: Civitavecchia popolare non ci sta

    Transizione energetica e gas: Civitavecchia popolare non ci sta

    CIVITAVECCHIA – «Se la cantano e se la suonano. C’era tutto il gotha locale dei gassificatori al convegno organizzato sulla Transizione e sicurezza energetica. Oramai è chiaro questa classe di imprenditori non riesce ad immaginare progetti industriali che non prevedano l’utilizzo dei fossili. Il metano nel lungo periodo (100 anni) è 30 volte più climalterante della CO2. Nel breve periodo (che è di 20 anni, quello che ci interessa perché di questo passo ci estingueremo prima) è 80 volte più climalterante ed oltretutto non porta assolutamente posti di lavoro. In più ce da dire che attualmente non è per niente conveniente il gas visto i prezzi che ha raggiunto. Praticamente ci è stato imposto di non acquistare più il gas russo a € 7 al m3, visto anche il sabotaggio al gasdotto Gazprom, e di prendere quello americano meno pregiato e più costoso GNL a € 45 al m3. Quando si dice essere masochisti. Non c’è niente da fare, nonostante gli abbiamo spiegato che il futuro è delle rinnovabili, e Civitavecchia dovrebbe essere candidata naturalmente a diventare il Distretto delle rinnovabili. non sentono ragione vogliono il gas a tutti i costi e nonostante tutto. Continuano ad insistere con la cattura e stoccaggio della Co2, sistema molto oneroso dal punto di vista economico, pericolosissimo e già dichiarato fallimentare da tutto il mondo scientifico. Imbarazzante il Sindaco che sì, parla di rinnovabili ma il sistema va garantito con il gas perché le rinnovabili sono discontinue. Ma lo sa il Sindaco che esistono gli accumuli che intervengono quando non lavorano le rinnovabili? Oltretutto il suo programma elettorale non prevede l’utilizzo dei fossili, quindi gas NO. Praticamente si vuole condannare questo territorio per i prossimi 30 anni a vivere all’ombra del gas metano. Ci sarebbe piaciuto tanto sentir dire che l’era dei fossili è finita e si immaginano progetti come l’ambientalizzazione del porto, l’elettrificazione delle banchine, produzione di idrogeno verde, centro di produzione delle pale eoliche. Non è stato così e ancora una volta vogliono spingere su progetti irricevibili, già rispediti al mittente, speculando ad arte sul ricatto occupazionale. Loro, i gassificatori, animati dalla stessa ideologia di sempre, quella degli affari a tutti i costi». Civitavecchia popolare